Sorvoli

Riccardo Bravi

La recensione del libro di Tiziano Broggiato, Luigi Pellegrini editore, 123 pp., 13 euro 

La voce poetica di Tiziano Broggiato – poeta di lungo corso e di indubbio talento, tanto da essere apprezzato anche all’estero apparendo nella prestigiosa rivista americana Gradiva – si rimaterializza con la silloge Sorvoli, pubblicata da Luigi Pellegrini editore. Dentro questo lavoro, le tematiche cardine così come i luoghi dell’anima citati dall’autore vicentino (città reali e vissute che spuntano anche in altre raccolte precedenti) sono ben amalgamati in tre macrosezioni speculari: “I fantasmi di ognuno”, “Il sonno di Lindbergh”, “L’uomo confuso”.

 

Paesaggi decadenti e tranches de vie malinconiche puntellano – in un andirivieni tra versi brevi e altri più lunghi, quasi prosastici – l’ossatura di questo lavoro dall’ampio respiro, in cui per l’ennesima volta si scorge un afflato lirico dei più colti e originali che esistono. Come nell’epigrafe presa in prestito dal Nobel Milosz (“Il poeta è colui che vola sopra la terra / e la guarda dall’alto e al tempo stesso / colui che ne vede ogni suo dettaglio”), Broggiato si sofferma su quei dettagli che spesso chi non ha l’occhio del poeta non riesce a percepire, inserendoli in vicissitudini storiche da lui fortemente sentite: così “dentro i grandi atri della città / l’abdicante indole umana si concentra / in interminabili file scaldate dalla fragilità / come quelle per il pane, nel 40, a Varsavia”. E ancora, subito dopo, la condizione umana odierna appare in questi altri versi, che bene (ci) rappresentano il nostro presente travagliato: “L’ombra verticale dell’uomo fermo / sul marciapiede di fronte / è la condizione statica di un tempo, il nostro, / sospeso tra straniamenti e promesse”. 

 
Il tempo dell’infanzia assume altresì un posto importante in questa raccolta: vari sono infatti i flashback di cui Broggiato si serve per dare rilievo a eventi del passato, quel “tempo – come lo definisce lui – in cui l’infanzia / durava più a lungo”; o nel quale “la terra, allora, era più vicina: / aveva una superficie simile / a quella della luna”. In questo andirivieni tra esperienze personali e luoghi dell’anima c’è sempre comunque spazio in Broggiato per la riflessione civile, come quella sulla guerra in Ucraina che chiude il libro. Sono tanti infatti i poeti che si sono cimentati nell’impresa di dar voce a chi voce non ha, talvolta in modo maldestro altre volte, come questa, con l’eleganza di chi è “padre della parola” e ci tiene ad affermare che solo “il cuore cura da solo le sue paure”. 
  

Sorvoli
Tiziano Broggiato
Luigi Pellegrini editore, 123 pp., 13 euro 

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