Una fogliata di libri

La vita intima

Andrea Frateff-Gianni

La recensione del libro di Niccolò Ammaniti edito da Einaudi (312 pp., 19 euro)

"Questa storia inizia un mercoledì del decennio passato, sono le nove e quindici del mattino e Maria Cristina Palma sta facendo ginnastica”. Maria Cristina Palma ha quarantadue anni ed è un’ex modella che uno studio di una remota università americana ha ufficialmente definito la donna più bella del mondo. E’ mamma della piccola Irene e moglie scontenta del presidente del Consiglio in carica. Apparentemente la sua vita è perfetta, come l’attico nel quale abita, “oltre trecento metri quadrati a due passi da Piazza Navona, in un palazzo neoclassico sorvegliato giorno e notte dalle camionette della polizia”. Se si scava più in profondità si scopre però che la sua esistenza è come “un righello che al posto dei centimetri ha i defunti”, e che tutto il suo mondo rischia di andare in frantumi. La colpa è di un video, saltato fuori all’improvviso, girato molti anni prima, che diventerà per lei un’ossessione, oltre che il presagio di una catastrofe imminente. E’ lei la protagonista di La vita intima, l’attesissimo romanzo, dopo otto lunghi anni d’assenza, dello scrittore romano Niccolò Ammaniti.

 

Anche Maria Cristina è in grado, come tutti i personaggi dei suoi romanzi, (spesso grotteschi, irrisolti o tragicomici), dopo qualche pagina, di saltar fuori dal libro e iniziare a girarci per casa. E così ci vorrà un attimo per affezionarsi a questa donna, percepita quasi universalmente come appendice muta e gradevole a vedersi,  cui la terra di colpo pare franare sotto i piedi. Ci troveremo immediatamente in un girone infernale dantesco, simile a una sopraffina guida verso la paranoia più pura, che ci porterà a finire dritti nei meandri della sua psiche, tra i suoi pensieri più intimi e che, capitolo dopo capitolo, le vivisezionerà il cervello tramite un susseguirsi di eventi assurdi che a rotta di collo ci condurranno fino al colpo di scena finale. Nel frattempo, sfileranno davanti ai nostri occhi playboy cinquantenni sempre abbronzati, giornaliste da prima serata a caccia di scoop, improbabili guru digitali nascosti sotto caschi da motociclisti, parrucchiere indiane, bislacchi tuttofare e uomini politici distrutti dalla loro stessa sete di potere e dalla perenne ricerca di consenso. Un libro, La vita intima, che oltre a essere lo specchio dei tempi deformati che stiamo vivendo, è allo stesso tempo in grado di regalare briciole di speranza come solo la grande letteratura sa fare. “E’’ il ritorno di Niccolò Ammaniti sulla traccia”, direbbe qualche rapper. Non resta che mettersi le cuffie e alzare il volume.

 

Niccolò Ammaniti
La vita intima
Einaudi, 312 pp., 19 euro

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