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Il caso

La Rai ristruttura un intero piano per l' "esterna" Monica Maggioni. Borbottii a Viale Mazzini

Dentro all'azienda crescono le invidie per il trattamento da star riservato all'ex direttrice del Tg1: "Possibile che i collaboratori più semplici non hanno neanche una postazione e ad altri venga riservato un intero piano?"

Roma. A via Goiran numero 3, sede distaccata delle produzioni Rai, c’è un intero piano, il secondo, dove sono cominciati i lavori di ristrutturazione. Si prepara un nuovo open space: sarà il quartier generale di Monica Maggioni. E i rumori dei trapani già si confondono con quelli dei borbottii. Si dice a Viale Mazzini: possibile che in un’azienda in cui ai collaboratori più semplici non viene concessa neppure una postazione o un computer aziendale, all’ex direttrice del Tg1 – dopo la risoluzione consensuale del contratto da dipendente (avvenuta ad agosto) e oggi collaboratrice esterna con contratto artistico – venga invece riservato, da vera star, un intero piano? Il tutto – aggiungono questi impenitenti maliziosi – pur continuando a fare esattamente ciò che faceva prima: le conduzioni di In Mezz’ora e NewsRoom. L’invidia lo ha già fatto ribattezzare il piano Maggioni. I nasi storti si moltiplicano. Anche perché il contratto artistico da esterna dell’ex direttrice del Tg1 – diverse 500 mila euro l’anno per cinque anni – grava sulle casse della direzione Approfondimento, costretta a tagliare le risorse altrove. Sono tempi di magra. Con la legge di Bilancio, governo e parlamento hanno sottratto alla Rai 36 milioni di euro. Una spending review che non ha però colpito quei giornalisti, spesso ex dipendenti, che oggi sono inquadrati come star all’interno dell’azienda. Maggioni, infatti, è solo l’ultimo caso di un fenomeno che prosegue da qualche anno, anche per aggirare i tetti di spesa che contratti nazionali e regole interne determinano per i normali dipendenti. E questo senza che, a fronte di cifre spesso esorbitanti, ci sia una verifica oggettiva del beneficio economico offerto dai programmi di questi giornalisti, in termini di ricavi pubblicitari. La vicenda è oggetto di un’interrogazione parlamentare del M5s che chiede alla Rai, tra le altre cose, di sapere come mai il contratto integrale stipulato tra viale Mazzini e Maggioni non sia passato dal Cda, che ha deliberato la stipula senza aver la possibilità di vedere l’accordo nella sua interezza.

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