L'indagine su Ranucci accende lo scontro politico sulla Rai

Il giornalista di Report nel mirino per la pubblicazione di un frammento di telefonata Sangiuliano-Corsini-Boccia. “Audio estrapolato e gossip sguaiato”, accusa Forza Italia. “Nessuna notifica di garanzia, e la notizia era notizia di interesse pubblico”, ribatte il conduttore

Scontro politico intorno a Sigfrido Ranucci, dopo la notizia dell’indagine a carico del conduttore di Report aperta dalla procura di Roma per interferenze illecite nella vita privata. L’inchiesta riguarda la diffusione, durante una puntata del programma di Rai3, di un breve audio di una telefonata tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Monica Corsini, in cui si faceva riferimento alla sospensione di un contratto di collaborazione con la consigliera Maria Rosaria Boccia.

Il frammento audio, estrapolato da ore di conversazioni, mostrava – secondo Report – che la decisione di bloccare l’incarico a Boccia era stata presa su richiesta della consorte, e non per ragioni di conflitto d’interessi come dichiarato pubblicamente dal ministro. La vicenda divenne centrale in uno scandalo mediatico che portò, nei mesi successivi, alle dimissioni di Sangiuliano e aprì un dibattito politico sulle dinamiche interne al ministero della Cultura.

A sollevare la questione è stato il capogruppo di Forza Italia nella commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rosso, che in una nota ha parlato di “reato grave” e ha chiesto una riflessione sul “tipo di servizio pubblico che si vuole proporre ai cittadini”. Pur ribadendo la posizione garantista del partito, Rosso ha sottolineato che “la Rai non può diventare strumento di gossip sguaiato” e ha auspicato che l’azienda valuti le azioni dei propri volti televisivi.

Il M5S esprime invece "solidarietà" a Ranucci, che a sua volta replica con un post su Facebook, chiarendo che la denuncia risale a dicembre e che non gli è stato ancora notificato alcun avviso di garanzia. Il giornalista ha definito l’audio contestato “un frammento di pochi secondi” tratto da ore di conversazioni, e ha sostenuto che rappresentasse “l’essenzialità di una notizia di grande interesse pubblico”, collegata a uno scandalo che portò alle dimissioni del ministro.

Secondo Ranucci, la registrazione sarebbe avvenuta “con la consapevolezza dello stesso Sangiuliano”, circostanza confermata dal legale dell’ex ministro. Inoltre, il conduttore ricorda che l’Ordine dei giornalisti ha già archiviato la sua posizione disciplinare sul caso.

La vicenda arriva a pochi giorni dalla decisione della magistratura di archiviare un’altra denuncia contro Report presentata dall’ex terrorista Luigi Ciavardini. Mentre l’inchiesta prosegue, la trasmissione resterà in onda nella programmazione domenicale di Rai3, ma il caso accende il dibattito politico.