Ricetta seriale

Il giovane Berlusconi: la parabola del Cav. è su Netflix

Una docuserie in tre episodi ripercorre la storia di un protagonista fondamentale della storia del nostro paese. Capace di intercettare, con anticipo, lo spirito dei tempi

Gaia Montanaro

È disponibile da oggi su Netflix la docuserie in tre episodi "Il giovane Berlusconi" che racconta, seguendo un chirurgico andamento cronologico, una delle figure più nodali della storia del nostro paese. Si narra della parabola berlusconiana dagli inizi degli anni Settanta, prima come imprenditore edile – con la realizzazione del quartiere di Milano Due e la sua televisione annessa – poi come fondatore della televisione privata (che fa concorrenza alla Rai e basata sulla pubblicità), fino alle imprese calcistiche e a quelle politiche con la fondazione di Forza Italia. La docuserie è arricchita da molti filmati d’archivio e testimonianze di personalità che negli anni hanno collaborato con Berlusconi o hanno lambito la sua esperienza nei vari campi. Da Confalonieri a Dell’Utri, passando per la Zanicchi e Galliani, per arrivare a Freccero e Minoli (e molti altri), la serie ripercorre i successi raggiunti dal Cavaliere nei vari ambiti, la sua capacità visionaria accanto alla spregiudicatezza che ha caratterizzato il suo operato.
   
C’è la nascita di Publitalia con il ruolo centrale della pubblicità, vero perno della televisione commerciale berlusconiana, c’è il legame con il governo Craxi che permette alla Mediaset che sarà di trasmettere su tutto il territorio nazionale, c’è l’espansione del gruppo mediatico all’estero, l’acquisto del Milan e l’ascesa di Berlusconi come presidente calcistico fino alla discesa in campo a livello politico con la fondazione del suo partito, Forza Italia, che lo porterà a vincere le elezioni e diventare Presidente del Consiglio. Il racconto ha un andamento di carattere strettamente biografico e mostra Berlusconi pressoché esclusivamente dal punto di vista del suo ruolo pubblico e professionale (assente del tutto la famiglia che non interviene con testimonianze dirette nel racconto). Si sottolinea, con un tono distante e quasi impersonale, la capacità che Berlusconi ebbe di intercettare lo spirito del tempo, di vedere prima certi bisogni che si sarebbero incarnati nella società e di anticiparli.
    
Ruolo cardine ha avuto la televisione, medium per eccellenza, detonatore di narrazioni che entrano dirompenti nelle case di milioni di italiani modificandone e instradandone l’immaginario. Il racconto lambisce tutti i campi in cui Berlusconi ha svolto la sua attività restituendoci, in filigrana, l’immagine di un personaggio dai molti volti che, a dispetto delle opinioni dei singoli, ha inciso in modo decisivo – e con le contraddizioni del caso – nell’identità di un pezzo del paese. La docuserie è prodotta da B&B Film in collaborazione con Zdf Arte e Gebreuder Beetz Filmproduktion, è scritta da Matteo Billi e Piergiorgio Curzi e diretta da Simone Manetti.

   

Qual è il tono de Il Giovane Berlusconi in tre battute?

“La televisione è tutto ciò che sta intorno alla pubblicità”

“Lui è l’uomo del fare, vincente. Fa e vince”.

“Tu hai il fuoco nel cervello”.

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