l'annuncio

Ecco Threads, la risposta di Zuckerberg al Twitter di Elon Musk

Loris Corvino

Per sfruttare il caos interno di Twitter innescato dall’acquisizione di Elon Musk arriva il nuovo social di Meta, che ha già raccolto 5 milioni di utenti. Ma per l'Europa servirà una revisione sulla gestione dei dati

Dopo anni di rumors arriva finalmente sul mercato la risposta di Meta (società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp) a Twitter. Si chiama Threads ed è disponibile da oggi negli store digitali di Stati Uniti e Regno Unito. Nel video di annuncio lanciato da Mark Zuckerberg sui suoi canali social viene espresso, in maniera nemmeno troppo indiretta, l’obiettivo del nuovo social: offrire una alternativa al caos e all’anarchia di Twitter.

La parola chiave del breve video è “friendly”. Il CEO di Meta ha infatti presentato Threads come uno “spazio pubblico aperto e accogliente per conversare”. L’utilizzo del termine ‘accogliente’ è un chiaro messaggio a tutti i delusi dalla rivoluzione di Twitter attuata da Elon Musk in seguito all’acquisizione. L’idea di “free speech” dell’imprenditore sudafricano sembra aver infatti scontentato una buona fetta di utenti che vedono ormai il social dell’uccellino blu come un luogo senza regole e in totale confusione. Confusione che sembra non riguardare solo le regole della piattaforma ma anche la gestione interna della società visti i continui problemi tecnici che affliggono il social e che hanno portato Musk a proporre, per poi ritrattare, una limitazione al numero di contenuti giornalieri visualizzabili.  Zuckerberg ha quindi deciso di sfruttare il momento e di lanciare una nuova piattaforma pronta ad ospitare gli esuli di Twitter e, dai primi dati diffusi, sembra promettere bene. Sono infatti 5 milioni gli utenti già iscritti a Threads nelle prime 4 ore del giorno di lancio. Chiaramente il successo o il fallimento dell’idea sarà valutabile solo a distanza di mesi, o anni, e si misurerà sulla frequenza di utilizzo del social, ma un numero di utenti già così elevato denota comunque una certa attenzione del pubblico a possibili nuove alternative.

Anche per struttura e interfaccia Threads sembra voler essere un luogo familiare per gli utenti di Twitter. Permetterà infatti di scrivere post usando un massimo di 500 caratteri, a differenza dei 280 di Twitter (salvo iscrizione al servizio Twitter Blue), con eventuali aggiunte di foto, video e link, e si potrà interagire attraverso like, commenti e condivisioni. Il lancio di questa nuova piattaforma sarà un banco di prova importante per Meta dopo il flop (quantomeno momentaneo) del suo progetto del “metaverso” sul quale l’azienda sembrava puntare molto. Oltre al lato finanziario lanciare un ulteriore prodotto di scarso successo andrebbe ad incrinare ulteriormente la fiducia degli investitori nella compagnia.

Nel frattempo per poter lanciare Threads anche sul mercato europeo Meta dovrà anche risolvere le controversie con l’Unione Europea circa l’utilizzo dei dati. Infatti essendo Threads totalmente interconnesso con Instagram non risulterebbe conforme alle normative europee sulla protezione delle informazioni sensibili. Già in passato infatti la Data Protection Commission aveva impedito a Meta di incrociare i dati delle sue piattaforme, ad esempio per lanciare annunci pubblicitari su WhatsApp che fossero basati su informazioni recuperate da Facebook. In attesa che queste situazioni vengano risolte saranno Stati Uniti e Regno Unito i due paesi benchmark per capire le possibilità di successo di Threads. 

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