Il Foglio cambia (e cresce) online. Numeri di un esperimento che funziona

Piero Vietti

Abbiamo provato a fare un grande esprimento e a portare il digital first dalle nostre parti. Da qualche tempo abbiamo deciso di mettere gran parte dei nostri contenuti online a pagamento, abbiamo abolito il flusso continuo e usciamo con cinque edizioni online al giorno.

Roma. Pochi giorni fa il Guardian ha anticipato il nuovo piano editoriale dello storico quotidiano inglese Times: addio al flusso di notizie sul sito web, ma solo tre edizioni al giorno – mattina, pomeriggio e sera – ben curate. Se quello del Times può essere considerato un esperimento raro, non così raro è il metodo seguito da gran parte delle redazioni dei giornali anglosassoni, che hanno di fatto abolito la distinzione tra articoli per il web e articoli per la carta. L’adozione del criterio del digital first, per cui si pensa prima ai contenuti per il digitale e poi a quelli per l’edicola, fa il resto. E’ normale ormai trovare nell’edizione cartacea del Financial Times articoli o analisi già lette la sera prima sul loro sito internet (naturalmente a pagamento).

 

Il Foglio è un piccolo giornale che ha provato a fare un grande esprimento e a portare il digital first dalle nostre parti. Da qualche tempo abbiamo deciso di mettere gran parte dei nostri contenuti online a pagamento, abbiamo abolito il flusso continuo (tranne quando succedono fatti eclatanti da seguire in diretta) e usciamo con cinque edizioni online al giorno (mattino presto, tarda mattinata, primo pomeriggio, tardo pomeriggio e sera) in cui compaiono sia articoli scritti ad hoc per la versione online, sia pezzi usciti sul cartaceo il giorno stesso, sia articoli che compariranno nell’edizione in edicola il giorno dopo. Un esperimento abbastanza unico in Italia, ma che sta dando i suoi frutti.

 

Nei primi tre mesi di quest’anno, nonostante il paywall più alto, i visitatori su www.ilfoglio.it sono aumentati del 18 per cento rispetto al primo trimestre 2014, con un numero pressoché identico di pagine cliccate (fisiologico, con più articoli a pagamento). Il dato più significativo arriva dagli abbonati, che anche grazie alla nuova offerta di un anno web a 99 euro sono raddoppiati rispetto ai primi tre mesi dello scorso anni. Sono aumentati di oltre il 10 per cento anche i lettori che ci acquistano su tablet, e anche Google ha riconosciuto il nostro lavoro assegnandoci un 7/10 di Page Rank (il parametro che stabilisce l’affidabilità di un sito sui motori di ricerca).

 

Il Foglio non si ferma qua e abbiamo pronte alcune novità che arricchiranno la nostra offerta di servizi: a breve farà il suo esordio la newsletter di notizie, commenti e foto curata da Marco Alfieri (che gli abbonati possono già leggere ogni sera sul sito), e altre sono in preparazione.

 

Curiosità: da gennaio a oggi quasi 1.000 persone sono arrivate sul nostro sito cercando “Raffaele Fitto” sui motori di ricerca, altrettante cercando “folgio”, un centinaio ha digitato parole irripetibili, 69 “bergoglio piace troppo”, 56 “xylella”, 14 un misterioso “zeman alla Fiorentina”. Ci leggono da tutto il mondo, ma da gennaio abbiamo ben tre lettori dalle Isole Svalbard. Forse vogliono sentirsi rassicurati sull’effetto del riscaldamento globale sui loro ghiacciai.

Di più su questi argomenti:
  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.