Sei idee tutte italiane che ci renderanno la vita migliore, o almeno le pantofole più comode

Maurizio Stefanini

Con gli Oscar Green 2017 viene premiato lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori che più sono riusciti ad applicare il modello di innovazione delle startup a uno dei settori produttivi più antichi dell’umanità

Il primo take away marino; i primi “occhiali contadini” in lana di pecora; la prima biovernice interamente ricavata da buccia di pomodoro; il primo jeans invecchiato nella paglia; il primo co-living contadino; uno spray di sale alle erbe aromatiche che permette di condire a un bassissimo contenuto di sodio: sono questi i sei Oscar Green 2017 con cui la Coldiretti ha premiato lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori che più sono riusciti ad applicare il modello di innovazione delle startup a un settore produttivo che è tra i più antichi dell’umanità.

   

Sei, appunto, le categorie in gara. “Campagna Amica” dà il premio a chi riesce a valorizzare i prodotti Made in Italy attraverso il rapporto tra impresa e consumatori. Stavolta è andato a Savona: Davide Busca e tre amici hanno inaugurato il primo take away marino “salvaspreco” a chilometro zero. A partire da un tipo di prodotto – talmente a basso costo che i pescatori lo butterebbero – un laboratorio realizza hamburger di pesce, frittura mista in cono, bottarghe, salatura di acciughe e insaccati di pesce, tutti proposti come finger food direttamente sulla barca.

    

“Fare rete” si rivolge a progetti di partnership: imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up capaci di mettersi assieme, coniugando agricoltura e tecnologia. In Puglia la “Masseria La Calcara” di Donato Mercante fornisce la lana con cui il laboratorio-start up “Pecore Attive” di Filippo Clemente ad Altamura realizza pantofole, gomitoli colorati, porta vasetti e da ultimo una montatura per occhiali da vista in differenti colori. E’ stata appunto questa che è valsa a Mercante il riconoscimento, avendo così trovato il modo di riutilizzare un tipo di lana grezza inadatta alla tessitura, che in passato veniva messa nell’imbottitura dei materassi, ma che adesso viene solitamente buttata via.

    

La categoria “Crea” è quella che più riguarda l’innovazione nel senso tecnologico del termine. Come il pugliese Donato Mercante, il lombardo Stefano Chiesa si è posto il problema di come utilizzare un prodotto di scarto. In questo caso si trattava della buccia di pomodoro, da cui ha ricavato una biovernice particolarmente adatta per gli imballaggi alimentari. E’ il tipo di vernice in particolare necessario all’interno delle latte per alimenti: prodotto su cui Primo Levi, scrittore ma anche chimico, scrisse un paio di racconti autobiografici, a proposito di un prodotto da lui creato per le scatole di acciughe.

    

Quarta categoria, We green: “Sostenibilità ambientale è la caratteristica fondamentale di questi progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile”, spiega la Coldiretti. Se l’è aggiudicata il campano Vito Pagnotta dell’azienda agricola Serro Croce di Monteverde, in provincia di Avellino. La sua carta vincente, un modello di “jeans no-wash”: invecchiati con la paglia e realizzati in collaborazione con un artigiano irpino che nel processo produttivo abbatte lo spreco d’acqua e crea un capo di abbigliamento che può essere lavato molto raramente.

    

Alla Puglia è andato anche il premio per la categoria “Agri you”: “Progetti che sposano il concetto di agricoltura sociale, ovvero volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e sociale”. Con la comunità di recupero “Luna”, Fabiana Fassi ha creato il primo co-living contadino in una struttura che nel 2014 la parrocchia di Galatone aveva assegnato a cinque donne. Oggi produce zafferano, canapa, albicocche e piante officinali, ma organizza anche iniziative culturali e ospita chi vuole visitare il Salento.

     

Infine c’è Impresa2.terra, la categoria che premia “giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana, coniugando tradizione e innovazione”. Quest’anno il premio è andato all’abruzzese Emanuele Grima di Tollo, provincia di Chieti, un laureato in Economia con il pallino della chimica che nell’azienda agricola Geossence produce essenze ed estratti idro e liposolubili. Il sale liquido spray che lo ha fatto vincere è per il 70 per cento un distillato di erbe aromatiche e per il resto sale marino stabilizzato. Un prodotto allo stesso tempo aromatizza le pietanze, permettendo di utilizzare meno sodio rispetto al normale sale in grani.