Ocio però #8
Var e altre sciocchezze. In Serie A sono più interessanti gli errori arbitrali delle partite
Le quattro cosiddette grandi del campionato vincono tutte per 1-0 (o 0-1): quattro partite bruttine dove si è parlato soprattutto degli arbitraggi. Anche perché c'era poco da dire del resto
E così mentre il Piracy Shield, la piattaforma nazionale antipirateria, bloccava Google Drive perché c'era stata la segnalazione che lì c'era la trasmissione illegale di partite di calcio e altri eventi sportivi, nessuno ha avuto il coraggio di segnalare a qualche autorità la pochezza dello spettacolo offerto dalle cosiddette grandi. Napoli, Inter, Juventus e Milan hanno tutte vinto, tutte per 1-0 - o 0-1 a fare i pignoli - contro rispettivamente Empoli, Roma, Lazio e Udinese. Quattro partite, quattro gol, ventiquattro tiri in porta in totale, quattordici se si considerano solo quelli di azzurri, nerazzurri, bianconeri e rossoneri. Viene da capirli i tifosi che parlano, twittano, commentano solo le decisioni arbitrali: di altri spunti ce ne sono stati assai pochi. Gli arbitri sono i veri protagonisti della Serie A, soprattutto per mancanza di gioco. Ocio però che dire che ci sia un complotto a favore di qualcuno o che ci sia la cara vecchia sudditanza psicologica ha sempre meno senso: gli arbitri sbagliano ormai a casaccio, vedono cose che noi umani abituati a pessime rappresentazioni calcistiche sui campi più tristi della triste periferia non possiamo nemmeno immaginare. Il Var ha creato un mondo a parte, una nuova realtà, una sorta di calcio distopico dove si capisce poco o nulla. C'è nulla di peggio di utilizzare male la tecnologia, perché si presta il fianco a luddisti, no 5G, anti buon senso e compagnia cantante.
Questa è Ocio però, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sul campionato di calcio italiano, un piccolo breviario per evitare di prendere troppo sul serio la giornata di Serie A appena giocata
A Napoli dicono che quello su Politano era rigore, altrove no. Altrove dicono che Douglas Luiz andava espulso, a Torino meno, anzi fanno spallucce, abbassano la testa e vanno avanti. A Milano, sponda rossonera, dicono che l'intervento di Tijjani Reijnders non era da rosso, forse nemmeno fallo. E qui la gente concorda di più. Certo poi hanno negato un gol all'Udinese per un dito del piede in fuorigioco che sembra una cavolata ma tant'è. Su quella nerazzurra invece si lamentano per il mancato rosso a Bryan Cristante per un fallo da ultimo uomo su Marcus Thuram. È da sabato che si discute su tutto questo. E sì che Lautaro Martinez ha fatto un bel gol e ha segnato pure Samuel Chukwueze su grande azione di Noah Okafor, praticamente merce rarissima. Niente. C'aveva ragione Carlo Mazzone: "E che ve devo dì: je potete levà pure er pallone, ma nun je toccate la moviola".
Dopo otto giornate la classifica recita Napoli primo a 19 punti, Inter seconda a 17, Juventus terza a 16, Milan quarto a 14, poi Fiorentina, Lazio, Atalanta, Udinese a 13. Otto squadre in sei punti, Ocio però che tutto questo equilibrio non sembra determinato da un alzamento del livello medio, anzi. Sempra soprattutto figlio di un campionato nel quale avranno la meglio le squadre più scaltre e battagliere, perché tutte sembrano già stanche solo al pensiero di quante partite dovranno giocare in stagione e di quanto presto finirà la stagione europea: spoiler, per molte assai presto, ma spero di sbagliarmi e che la fantascienza calcistica possa prendere il sopravvento.
Al momento Napoli e Inter con tre vittorie di fila sembrano avere meno problemi delle altre, ma nessuna squadra è sinora stata veramente convincente. Basta vedere la posizione del Milan di Paulo Fonseca che in questi mesi è stato sbeffeggiato da tutti, tifosi e critica: quarto a cinque punti dalla vetta. La società vive un momento assai confuso: è un po' con l'allenatore e un po' contro, un po' con Rafael Leão e un po' contro. Aveva detto di aver scelto i big data e anche per questo aveva dato il ben servito a Paolo Maldini, ma visti gli acquisti forse serve dare un'aggiustata all'elaboratore dati. Ocio però che in tutto questo Paulo Fonseca ha deciso di fare il Gunny della situazione: "Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo!, o meglio, "Io sono cattivo, incazzato e stanco. Sono uno che mangia filo spinato, piscia napalm e riesce a mettere una palla in culo ad una pulce a 200 metri". Senza però gli occhi e le rughe di Clint è tutto meno convincente.
Intanto almeno a Bergamo e Firenze hanno passato una bella giornata. La Fiorentina di Raffaele Palladino ha vinto a Lecce per 0-6 ed è tutta un'ode all'apparizione di quello che sarà uno dei grandi allenatori italiani del futuro; l'Atalanta ha battuto in Laguna 0-2 il Venezia grazie anche a un gran gol di Retegui. Hanno giocato bene i Viola, bene pure i nerazzurri. Un'ora e mezza di buon calcio, di divertimento, era ora. Ocio però a crederci troppo: al momento Lecce e Venezia sono in uno stato di assoluta incoscienza, vedono le altre squadre giocare attorno a loro e riescono a fare poco o niente per impedire loro di vincere.