Chris Smalling (foto Ansa)

notte europea

Chris Smalling è ritornato a essere fondamentale per la Roma

Marco Gaetani

Dopo l'infortunio e le incomprensioni con José Mourinho, il difensore è stato rilanciato da Daniele De Rossi. Contro il Milan in Europa League è stato uno dei migliori in campo

“L’infortunio interminabile di Smalling, a livello personale, mi rovina la stagione, non un periodo”, diceva un rassegnato José Mourinho sentendo già il peso della fine, a qualche settimana dall’esonero che ha stravolto in positivo la stagione della Roma. C’era tanto di non detto, nelle parole del portoghese. Un non detto, un lasciato intendere, pesantissimo, già emerso nei mesi precedenti (“Qua c’è chi ha un problema all’unghia e non gioca”) che aveva portato, dopo il siluramento dello Special One, proprio Smalling a uscire allo scoperto, con un durissimo sfogo sui suoi profili social: “Gli ultimi mesi sono stati i più frustranti della mia carriera. Ci sono cose nel calcio come nella vita che possiamo controllare, e altre che invece sfuggono al nostro controllo. Questo infortunio appartiene alla seconda categoria. Mi sono mostrato aperto verso qualsiasi tipo di soluzione proposto dagli specialisti, tanto a breve quanto a lungo termine, e le insinuazioni secondo cui avrei dettato io il piano di recupero sono false”.

Daniele De Rossi ha avuto la fortuna di poterlo aspettare. A differenza del predecessore, si è convinto in fretta che Smalling potesse essere utile, anzi, fondamentale, anche al centro di una difesa a quattro: lo ha reinserito a piccole dosi, sapendo che sarebbe diventato imprescindibile con l’arrivo delle grandi notti europee. E Smalling ha risposto presente, piazzandosi al fianco di Mancini ad aspettare i cross fatti piovere da un Milan senza idee: la testa dell’inglese spuntava ovunque, a San Siro e all’Olimpico, frustrando le ambizioni di un Giroud parso sempre più vicino al capolinea, totalmente dominato dalla fisicità dell’ex Manchester United e di Mancini. Mourinho aveva eretto la sua difesa a tre proprio attorno a Smalling, convinto che non fosse una buona idea esporlo in un assetto più ambizioso, e il rendimento era stato comunque eccellente: De Rossi se ne è fregato e lo ha preservato per le sfide più delicate, affidandosi totalmente all’esperienza dell’inglese. “De Rossi ha dato una grande svolta a tutto il club. Tutti lottano e hanno voglia di giocare entrambe le competizioni”, ha detto il centrale dopo la partita di andata.

Soprattutto nella ripresa dell’Olimpico, con il Milan alle prese con un assalto che definire disordinato è voler fare un complimento, Smalling si è saputo rituffare in un clima da trincea mourinhana, respingendo tutto quello che arrivava in area. Ma anche nei momenti in cui Pioli continuava a inserire attaccanti alla rinfusa, mai la Roma ha dato l’impressione di soffrire, anzi, ha proseguito a farsi vedere dalle parti di Maignan, sentendosi sicura anche per la presenza di una cerniera difensiva impreziosita dall’ingresso a gara in corso di Llorente. Adesso che gli impegni diventeranno serrati, con la Roma a caccia di un posto in Champions League tramite due strade privilegiate (campionato, col quinto posto tornato utile, ed Europa League), De Rossi dovrà decidere dove spendere i gettoni a disposizione di Smalling, da centellinare come un olio pregiato. Altro che stagione rovinata…

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