Un'immagine della sfida tra Real Madrid e Manchester City in Champions League (foto Ap, via LaPresse)

Il foglio sportivo - that win the best

Ve l'immaginate la Champions con due italiane nei quarti?

Jack O'Malley

Avremmo visto due pullman schierati in difesa, altro che lo spettacolo di gol di questa settimana

Martin Luther King aveva un sogno, io ho avuto un incubo: da qualche giorno vi toccacciate per la bellezza delle partite dei quarti di finale di Champions League riempiendovi la bocca di “spettacolo”, “questo è calcio”, “roba di un altro pianeta”, e va bene. Il mio incubo è stato immaginare una o due squadre italiane a questi quarti di Champions, con il pullman in difesa, pochi, ma sentiti gol e tanta noia. Io non lo so se come dice qualcuno questo giocare all’arrembaggio sia figlio del terrore da Super League e dalle analisi sociologiche sugli adolescenti che guardano solo gli highlights delle partite, so però che ricorda molte partite di Premier League, il campionato più bello del mondo in cui Massimiliano Allegri farebbe la fine di Acerbi a un raduno di Black Lives Matter: va bene la tattica, ma innanzitutto giochiamo a calcio. Cosa che non hanno fatto quelli del Fenerbahçe qualche giorno fa, scegliendo prima di schierare la formazione Under 19 nella finale di Supercoppa di Turchia contro il Galatasaray e poi abbandonando il campo dopo il gol di Icardi al secondo minuto di gioco. Ecco, dato che l’Italia organizzerà l’Europeo del 2032 proprio con la Turchia, perché non prendere esempio e far durare anche molte partite di Serie A due minuti, liberando i tifosi dallo strazio? Tanto basta chiedere all’intelligenza artificiale chi vincerà il campionato e il gioco è fatto. 

Da martedì siamo tutti a discutere della previsione sui vincitori delle prossime 80 Champions League, roba che io in post sbronza da Guinness e Ardbeg avrei comunque fatto più credibile: il “cervellone” incorona il Barcellona quest’anno, e già siamo al limite, ma soprattutto il Manchester United l’anno prossimo. Ora è vero che il calcio è imprevedibile, che la palla è rotonda, che non è finita finché non è finita e che non ci sono più i campioni di una volta, ma pensare che la banda di mezze seghe  oggi allenata da Ten Hag possa anche solo superare il girone… è come pensare che mia sorella Kate O’Malley pasteggi ad acqua naturale o che Cassano non dica cazzate in tv. 

A proposito, leggo che il calciatore dell’Atletico Madrid Marcos Llorente ha dichiarato di seguire la dieta paleolitica. Cito: “Uno stile di alimentazione che si rifà al primo periodo dell’epoca preistorica e che prevede il consumo di alimenti che potevano essere reperiti e mangiati solo dagli uomini primitivi”. My balls, direbbe mio cugino che vive a Roma. Non sono un paleontologo ma non mi risulta che gli uomini primitivi vivessero particolarmente a lungo. Certo, oggi è più difficile essere ammazzati da un mammuth durante una battuta di caccia. Ma fossi in Llorente non sottovaluterei il Borussia Dortmund al ritorno.

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