Andrea Caracciolo - foto via Getty Images

Il Foglio sportivo

L'Airone si è posato sulla scrivania del Lumezzane pronto a ripartire

Gianluca Losito

La transizione vissuta da Andrea Caracciolo, da bomber a presidente: "Occupo questo ruolo da quasi due anni e mi piace ogni giorno di più”, ha spiegato al Foglio

Immaginatevi la scena. Siete un calciatore ritiratosi a marzo, nominato direttore sportivo della stessa squadra un mese dopo. A luglio venite invitato a un incontro. “Il nostro main sponsor e socio, Lodovico Camozzi, mi aveva convocato per illustrarmi gli obiettivi futuri e il profilo di presidente che auspicava. A un certo punto mi ha detto: “Questo presidente saresti tu”. Io gli ho detto: “Chi…?”. L’inizio del suo percorso da presidente del Fc Lumezzane lo racconta sorridendo, Andrea Caracciolo. In molti lo ricordano nelle aree di rigore avversarie, pronto alla zampata decisiva.
 

Da quasi due anni l’Airone ha svestito i panni del centravanti per indossare quelli del presidente nella società lombarda. Caracciolo è subentrato a cavallo tra due promozioni consecutive che hanno portato il Lume dall’Eccellenza al centro classifica nel girone A di Serie C. “Camozzi mi ha assicurato che sarei stato circondato da figure competenti. Occupo questo ruolo da quasi due anni e mi piace ogni giorno di più”, ha spiegato Caracciolo, raggiunto telefonicamente dal Foglio Sportivo.
 

Il ruolo dirigenziale non è stato un fulmine a ciel sereno. “Quando ho firmato con il Lumezzane mi è stato detto che dovevo dare una mano a tornare il prima possibile in C, sapendo che sarei diventato ds dopo il ritiro”. Il destino, però, ha riservato qualcosa di più grande per l’ex attaccante milanese. Oggi la casella principale nell’area tecnica è occupata da Carlo Maria Zerminiani, classe 1990 veneto, con il quale vige un legame simbiotico. “Ho un ottimo rapporto con lui: quando ero io direttore guardavamo le partite assieme. Ora mi porta una lista, osserviamo i giocatori insieme in video e scegliamo quelli adatti al nostro progetto”.
 

Caracciolo è molto coinvolto nel quotidiano. “A livello organizzativo fungo da supervisore, cercando di capire cosa c’è da migliorare. L’esperienza da calciatore mi è molto utile: provo a capire di cosa hanno bisogno i ragazzi. Seguo le dinamiche di spogliatoio, avendolo vissuto per tanti anni” racconta Caracciolo, il quale illustra anche il modus operandi sul mercato: “Capisco se il calciatore ha voglia di unirsi al progetto o è più attento al guadagno. Con i procuratori è uguale: da calciatore ero sempre presente insieme al mio durante le trattative, tant’è che prima di scegliere questa strada pensavo di diventare procuratore”.
 

Tornato tra i pro lo scorso settembre dopo sei anni, il Lume ha un progetto sportivo a medio-lungo termine. “Vogliamo creare basi forti. Quest'anno abbiamo inserito in società figure utili e importanti. Dobbiamo avere il tempo di strutturarci, una volta fatto ciò potremo pian piano ambire a risultati più belli”. Nel mentre, la società continua a lavorare con solerzia e metodo. “Il nostro rendimento stagionale è in linea con le aspettative: l’obiettivo principale è mantenere la categoria. Nel frattempo, stiamo cercando qualche giovane di valore, anche se non è facile: bisogna muoversi per tempo”.
 

La prima squadra è solo una parte del contesto Lume: settore giovanile e femminile sono seguiti con altrettanta attenzione. “Per formare i propri giovani servono istruttori validi: ci stiamo lavorando, è un lavoro che porterà frutti tra qualche anno. Con la squadra femminile siamo secondi in Serie C: vogliamo la B, è un movimento in continua crescita. Credo che siamo già un punto di riferimento per la Valtrompia (la valle in cui è situata Lumezzane, ndr) e il bresciano”.
 

Tanta attenzione è dedicata al sociale. Il motto “Noi Ci Teniamo” raccoglie tutte le iniziative del Lumezzane. “Facciamo attività ludiche con i ragazzi della Cooperativa C.V.L. e abbiamo aiutato la Caritas con dei pacchi. Faremo sensibilizzazione su temi come l'inquinamento da plastiche e la guida sicura; cerchiamo di essere un punto di riferimento e supporto per le famiglie di Lumezzane e della provincia. In più abbiamo la fortuna di avere un'accademia a titolo gratuito messa a disposizione dalla Camozzi Group per tutti i tesserati del Lumezzane e i loro familiari dove si potrà registrarsi e imparare cinque lingue diverse, con 250 corsi per la formazione del professionista”.
 

Sul significato dell’esperienza di Lumezzane, Caracciolo non si nasconde: “Nel calcio moderno non esiste più la figura del vecchio direttore sportivo, si va incontro a ruoli manageriali. Quella che sto facendo è una scuola fondamentale per ciò che sarà il ruolo dirigenziale del futuro. Ricoprire questo ruolo mi fa capire esattamente come funziona una società”. L’Airone è pronto a planare verso orizzonti inesplorati.

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