Foto LaPresse

Quella manciata di centesimi che manca sempre a Nicolò Martinenghi

Francesco Caligaris

È da dieci grandi manifestazioni internazionali di fila che il nuotatore azzurro torna a casa con almeno una medaglia in una gara individuale. 

Era davanti ai 45 metri. Sembrava davanti ai 45 metri. Alla fine, nella finale dei 50 rana ai Mondiali di nuoto di Doha, Nicolò Martinenghi è stato anticipato al tocco dall’australiano Sam Williamson ed è arrivato secondo, medaglia d’argento con il tempo di 26”39. Un’altra medaglia d’argento dopo quella vinta lunedì nei 100 rana, la distanza doppia. L’oro è sfumato per un battito d’ali, forse anche meno. Sette centesimi, in 26”32 ha nuotato Williamson, alla prima medaglia mondiale individuale della carriera. Ancora i centesimi. "A forza di raccattare i centesimi lasciati in giro questi anni nei 50”, ha detto formichina Martinenghi dopo la gara, “diventerò milionario".

Gli era già capitato. Mondiali 2023, finale 50 rana: quinto posto in 26”84, medaglia di bronzo 26”79, cinque centesimi. Mondiali in vasca corta 2022, finale 50 rana: argento in 25”42, oro 25”38, quattro centesimi. Mondiali 2022, finale 50 rana: argento in 26”48, oro 26”45, tre centesimi. Mondiali in vasca corta 2021, finale 50 rana: argento in 25”55, oro 25”53. Due centesimi. In totale fanno 21 centesimi: troppo poco arrivare al miliardo, abbastanza per rosicare (come ha detto sempre lui alla Rai). Ma fa parte del nuoto, soprattutto nelle gare da 50 metri, una vasca e via, quelle che, a parte per lo stile libero, non sono specialità olimpiche. E poi l’anno scorso, sempre ai Mondiali, i centesimi gli avevano sorriso: tripla medaglia d’argento ex aequo con lo statunitense Nic Fink e l’olandese Arno Kamminga in 58”72. Un centesimo in più e sarebbe stato quarto.

In ogni caso Nicolò Martinenghi c’è sempre. Talento fin da bambino, cannibale nelle categorie giovanili (due ori ai Mondiali e sette agli Europei), fino alle Olimpiadi di Tokyo rischiava un ricordo da incompiuto anche a causa di un infortunio che gli aveva fatto perdere una stagione intera. E poi sempre loro, i centesimi: nono (primo degli eliminati) nella semifinale dei 50 rana ai Mondiali 2017 per cinque centesimi, nono nella semifinale dei 50 rana ai Mondiali in vasca corta 2018 per tre centesimi.

Si è stappato con il bronzo nei 50 rana agli Europei del 2021 e da quel momento in poi non ha più avuto paura di vincere. Il bronzo nei 100 alle Olimpiadi giapponesi è il capolavoro della sua carriera secondo solo, forse, alla medaglia d’oro sempre nei 100 ai Mondiali dell’anno successivo, con il limite del record italiano spinto fino a 58”26. È da dieci grandi manifestazioni internazionali di fila che Nicolò Martinenghi torna a casa con almeno una medaglia in una gara individuale. Anche quando non è al massimo della forma, come ai Mondiali 2023, o anche quando attraversa periodi complicati dal punto di vista personale, come nella prima parte di questa stagione. “Quando si vince non è mai semplice ripetersi e trovare nuovi stimoli”, raccontava qualche giorno fa. “Io provo a coglierli ovunque per migliorare sempre. È una lotta con sé stessi, a tratti sfiancante, ma anche entusiasmante. Lo si fa per medaglie come queste e per prospettive ancora più importanti”.

Di più su questi argomenti: