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Il Foglio sportivo - That win the best

Arriveranno a punire le intenzioni dei difensori

Jack O'Malley

In Svizzera a un uomo gli è stata ritirata la patente perché è stato trovato in stato di ebbrezza a casa propria mentre festeggiava la nascita del figlio. Brindiamo all’ennesima resurrezione del Manchester United. Almeno fin che dura

Non so in quale gruppo di Nations League giocherà la Svizzera – non mi occupo di calcio minore – però so che non ci vorrei mettere piede neppure per sbaglio. E non per quel vizio che hanno di terminare ammalati e depressi nelle cliniche con vista sulle valli verdi, ma perché le loro forze dell’ordine sono evidentemente composte da precog come in un racconto di Philip K. Dick. Qualche giorno fa è stata ritirata la patente a un uomo di 38 anni di Arbon perché trovato in stato di ebrezza a casa propria. Ora, a parte il fatto che se vivessi ad Arbon passerei il tempo a ubriacarmi pure io (lo faccio anche a Sheffield, ma questo è un altro discorso), pare che il signore stesse festeggiando con gli amici la nascita del figlio. Chiamata dai vicini, la polizia lo ha sottoposto all’alcol test e poi gli ha sospeso la licenza di guida. Leggo che “i giudici hanno ritenuto che i livelli di alcol registrati dalla polizia potessero indicare una certa abitudine all’alcol e quindi eventualmente una dipendenza che escludesse l’idoneità alla guida”.

Già che ci siamo, perché non applicare anche al calcio questo metodo svizzero, e punire preventivamente chi potrebbe, per esempio, macchiarsi di razzismo allo stadio? Non importa se non fai il verso della scimmia ai giocatori neri della squadra avversaria, se sei tifoso dell’Udinese sei sicuramente razzista. Non importa se non inneggi a Hitler in curva, se sei tifoso del Verona sei nazista. Ma lo stesso si potrebbe fare con i calciatori. Chissenefrega se il difensore notoriamente falloso non ha fatto un’entrata a gamba tesa, ammoniamolo a inizio partita perché tanto prima o poi un fallo lo farà. E perché far partecipare l’Italia all’Europeo, basta vedere che orrore è la Serie A per capire che il calcio italiano non può vincere niente (il ragionamento su Premier League e Inghilterra finitelo voi). 

Non brindo a Gary Neville e Roy Kean, ormai pronti a essere assunti da Report. I due ex giocatori del Manchester United sono intervenuti nel podcast Stick to Football lanciando accuse a due squadre italiane affrontate un paio di decenni fa dal Manchester United i cui giocatori secondo loro si dopavano. Prove? Tante quante l’acqua nel mio bicchiere: zero.

Voglio invece brindare ai giocatori del momento del Manchester United, Garnacho, Hojlund e Mainoo. I tre ragazzi hanno riacceso qualcosa nel cuore infreddolito dei tifosi dei Red Devils, e la foto della loro esultanza dopo il gol dell’argentino contro il West Ham, con loro tre seduti vicini sui cartelloni pubblicitari, potrebbe diventare l’immagine simbolo della nuova, ennesima rinascita della squadra che fu grande con Sir Alex Ferguson. Se fossi un tifoso dello United leggerei questo articolo con una mano sola, e non per l’eccitazione: credo sia la decima volta che negli ultimi anni dico che il Manchester potrebbe avere svoltato dopo la lunga crisi, e tutte le volte vengo smentito da sconfitte imbarazzanti degli uomini di Ten Hag. Vediamo come va domani contro l’Aston Villa. Se lo United perde mi sbronzo (ogni scusa è buona, I know). Ma se dite che sono ubriaco me ne vado a casa. Così non mi tolgono la patente.

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