Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi (Ansa)

Il Foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA

Per chi suona la campana adesso che torna la Serie A

Alessandro Bonan

Il campionato ricomincia con Mazzarri sulla panchina del Napoli: a Bergamo contro Gasperini, per provare a scrivere una storia diversa dalla prima esperienza napoletana. Pioli si gioca il sorriso contro la Fiorentina. E poi c'è Juve-Inter, Allegri contro Inzaghi: una corrida del West

Il ritorno del calcio è come la campana di una chiesa: annuncia la messa, il rintocco dell’ora. Intorno a quel suono, ci si orienta, la nostra giornata è scandita. Il campionato di Serie A ricomincia con Mazzarri, alla ricerca di un nome diverso da quello che è diventato dopo la prima esperienza napoletana. Un nome antipatico, l’epitaffio di una carriera; Walter Mazzarri come sinonimo di una piccola disgrazia che di lì a poco dovrà accadere. Ingiusto (mi ripeto), quasi una violenza nei confronti di un uomo che vive per il calcio, e per il calcio, si è lasciato consumare. Contro Gasperini, intemerato spavaldo, lucido persecutore di gioco e nuove soluzioni, la prima scioccante uscita. Dopo questi anni vissuti dentro una tana, il sole rischia di bruciare agli occhi. 

Subito dopo, a San Siro, Pioli salta il suo stesso fuoco e si fa carne viva che cammina. Non è più un semplice allenatore, ma un uomo che cerca di scaldare il sentimento a chi si è macchiato di irriconoscenza (sono tutti così, non c’è sorpresa). Se vince, torna a sorridere, se non dovesse farlo, un dente nero gli macchierà lo smalto, come quando si disegna una strega, con tanto di neo peloso. Milan-Fiorentina sarà una partita senza una via di mezzo, o di qua o di là, attacco e difesa, il centrocampo come una specie di intermezzo quasi inutile. Assalti e grida, più gol che gioco. In mezzo all’area, si chiederanno risposte al giovane Beltran e al serbo muto (che voce ha?) Jovic. Il primo è andato a pranzo in settimana con Batistuta, mangiando bistecche al sangue (non è vero ma fa scena). Bati segnava con la punta, con il collo, con il petto, con la coscia e con la testa. Beltran con nulla, per il momento (ma lo scatto fa presagire cose interessanti). Quanto a Jovic, è un fantasmatico personaggio alla ricerca di un castello. Contro la Fiorentina o spaventa, o tutti rideranno di lui, togliendoli il lenzuolo dalla faccia. 

Resta da dire di Allegri contro Inzaghi. Potrebbe essere una corrida del west, dove il toro si mette da una parte con le sue corna e il torero dall’altra con la sua picca, ma nessuno spara, o meglio attacca, fin quando finisce la contesa e tutti se ne vanno a casa insoddisfatti e felici. Potrebbe anche essere il contrario, che vuoi che sappia io che le corride le ho viste al massimo nei film. Sono soltanto profetiche invenzioni, magari diventeranno verità. Adesso basta, lasciatemi aspettare la “voce” del rintocco. Da oggi scopriremo per chi suona la campana.
 

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