Il ct dell'Italia Luciano Spalletti (foto Ap, via LaPresse)

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L'Italia brinda con Ceferin, ma tanto l'Europeo non lo rivince

Jack O'Malley

Per Euro 2024 alla povera Ucraina resta l’incubo di un possibile playoff da cortocircuito contro Israele

Mi auguro che siate ancora tutti sbronzi per i brindisi che dovete dedicare a Ceferin, il presidente dell’Uefa che in tempi non sospetti, cioè ben prima di Italia-Macedonia del Nord, aveva chiaramente fatto capire che gli Azzurri si sarebbero dovuti qualificare agli Europei del 2024 a tutti i costi. Così è stato, e non sarò certo io, che vorrei vedere le sale Var di tutto il mondo al rogo a lamentare il fatto che all’ultimo minuto della partita contro l’Ucraina chi doveva controllare si sia addormentato

L’Italia è qualificata, e sarà un piacere batterla in Germania. Sfigata l’Ucraina, il cui ingresso agli Europei scalda i cuori meno del suo ingresso in Europa. Il brand, Gravina insegna, conta più della guerra, e ora la Nazionale allenata da Serhiy Rebrov dovrà giocarsela ai playoff con una possibile finale da cortocircuito geopolitico contro Israele. 

Io intanto mi godo il ritorno del calcio serio con Manchester City-Liverpool di oggi. Così almeno non penso all’eliminazione al Mondiale Under 17 dell’Inghilterra contro l’Uzbekistan e a quella della Gran Bretagna dalla Coppa Davis.

E a proposito di tennis, nell’ondata di mansplaning che ha travolto social e giornali italiani con uomini che spiegano alla donne perché e quanto sono stronzi, ho apprezzato l’originalità di Aldo Cazzullo che ha scelto di fare la morale a Jannik Sinner (che in quanto maschio italiano ventiduenne secondo Massimo Giannini avrebbe potuto fare molto peggio che non spostare la residenza a Montecarlo). Novello Martin Luther King dell’eguaglianza fiscale, il prode Aldo si è lanciato in un’intemerata dai toni onirici e poetici rispondendo a una lettera trombonissima di un lettore che si lamentava del fatto che gli italiani invidierebbero Sinner che non paga le tasse nel suo paese “mentre invece siamo d’accordo che non vengano più nominati senatori a vita cinque personalità che hanno onorato la patria con altissimi meriti”. Superato in qualunquismo, Cazzullo ha subito effettuato il controsorpasso con sgommata narcisistica. Io sogno cose che non posso scrivere qui, Cazzullo sogna il discorso che secondo lui Sinner avrebbe dovuto fare al termine delle Finals se avesse vinto, roba che nemmeno un commercialista ubriaco in crisi di coscienza: retorica sulla scarsa italianità altoatesina da farsi perdonare, riferimenti a Biaggi “che tutti avrete letto” sul Corriere della Sera , metaforico pat-pat a Berrettini che pure lui fa il furbo a Montecarlo, commenti sulla pressione fiscale italiana e gran finale con il tennista che chiede scusa, sposta la residenza in Italia perché così con le sue tasse si potranno curare e istruire i bambini. Scomodo come sempre, Cazzullo conclude dicendo di sapere che per questo suo sogno riceverà solo insulti, ma sprezza il pericolo. Dopo essermi fatto due pinte di birra amara per riprendermi, ho cercato chi altri del Corriere avesse poi portato avanti la polemica populista sulle tasse di Sinner. Ovviamente, Beppe Severgnini.