La vittoria di Verstappen non è più una notizia, lo è il suo rapporto con l'ingegnere di pista Lambiase

Fabio Tavelli

A Spa, l'Università della Formula 1, l’olandese ha conquistato l’ottavo successo di fila e la gara è praticamente finita alla prima curva.  Dodici su dodici per la Red Bull con cinque doppiette. È sempre più difficile pensare che qualcuno possa batterli

I duetti via radio al limite del miglior “Sandra&Raimondo show” tra Max Verstappen e il suo ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase, stanno diventando un solido motivo per seguire le gare del quasi tre volte campione del Mondo di formula 1. Gare che regolarmente Max vince dominando. A Spa, l’Università della Formula 1, l’olandese ha conquistato l’ottavo successo di fila, decimo inno olandese su dodici in questa stagione da cannibale. Se la vittoria di Verstappen non è più una notizia lo sta invece diventando il suo rapporto con Lambiase. Che è anglo-italiano, londinese di nascita e con un ascendente sul suo pilota tutt’altro che banale. Al punto da sdraiarlo un paio di volte quando via radio Max ha voluto esagerare facendosi pilota, ingegnere di pista e team principal al tempo stesso. Lambiase può permettersi di rimbrottare un fenomeno come Verstappen dall’alto di una competenza gigantesca ma soprattutto di una personalità che farebbe di lui un eccellente capo progetto di un top team.

 

Anche Lewis Hamilton è stato spesso protagonista di duetti verbali con il “suo” Peter Bonington. Ma in questo caso la preponderanza del pilota era netta, con l’uomo del muretto molto ossequioso nei confronti dello standing di Sir Lewis. Soprattutto quando il sette volte iridato si lamentava di qualunque cosa. Non è un caso che Verstappen abbia più volte detto di voler gareggiare esclusivamente con Lambiase al muretto e che senza di lui lascerebbe la Formula 1. Magari non è del tutto vero ma si tratta di un’investitura senza pari per un protagonista inizialmente oscuro e invece oggi meritevole della copertina. La gara di Spa è praticamente finita alla prima curva, unica trappola per Verstappen che partiva dalla sesta piazzola e quindi aveva solo il problema di star fuori dai guai.

 

Nei guai ci si è infilato invece Sainz che insieme a Piastri ha praticamente iniziato lì le sue vacanze. Bene invece la Ferrari di Leclerc. Partiva dalla pole ma solo per la retrocessione di Max. Ha fatto quel che ha potuto, ovvero niente contro le Red Bull ma molto contro tutte le altre. Non le Mc Laren che si sono messe fuori scommettendo sulla pioggia e mettendo un carico aerodinamico esagerato che ha zavorrato Norris in ogni rettilineo. Molto bene la numero 16 contro Lewis Hamilton, unico rivale nella domenica belga. I grigio-neri incassano controvoglia un week end senza troppi progressi e soprattutto mai in grado di lottare con Leclerc per il podio. Il mondiale si ferma fino fine agosto, appuntamento a Zandvoort. Dodici su dodici per la Red Bull con cinque doppiette. Resiste la profezia di Russell: le vinceranno tutte. E’ sempre più difficile pensare che qualcuno possa batterli. Verstappen vincerà da solo anche la classifica costruttori e con questo passo potrebbe chiudere quella piloti dopo Monza.

 

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