Il presidente Figc Gabriele Gravina (Ansa)

l'accordo

L'Italia e la Turchia si propongono in tandem per ospitare gli Europei 2032

Ruggiero Montenegro

Una decisione maturata "al termine di un complesso e fruttuoso processo di consultazione" tra le due federazioni, fa sapere la Figc. I due paesi sono gli unici in lizza e le probabilità che l'Uefa accolga la proposta sono alte. Il presidente Gravina: "Svolta storica"

La giocata a sorpresa è arrivata questa mattina, "al termine di un complesso e fruttuoso processo di consultazione": Italia e Turchia si candidano a ospitare insieme gli Europei di calcio del 2032. Le probabilità che l'evento venga assegnato ai due paesi, a questo punto, sono molto alte. Se non altro perché i due peasi erano finora gli unici in lizza. Così, "la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la Turkish Football Federation hanno deciso di unire gli sforzi proponendo alla Uefa l’organizzazione congiunta", si legge in una nota emessa dalla stessa Figc, in cui vengono citati altri esempi di organizzazioni condivise in Europa e nel mondo 

A livello continentale potrebbe accadere nel 2028 con Regno Unito e Repubblica d’Irlanda ed era già successo nel 2020 con gli Europei in Olanda e Belgio, nel 2008 in Austria e Svizzera, nel 2012 con Polonia e Ucraina, ma anche nell'ultima edizione - quella che ha visto l'Italia trionfare a Wembley - alla fine di una manifestazione itinerante che, partendo proprio da Roma, ha toccato più paesi con un modello che tuttavia l'Uefa non pare intenzionata a riproporre, almeno nell'immediato. A livello mondiale, sarà condivisa la prossima Coppa del Mondo, tra Stati Uniti Messico e Canada. E così era stato, per fare un altro esempio, anche nel 2002 in Corea del sud e Giappone. Precedenti che secondo la Federazione italiana rappresentano "da un lato, una via per il coinvolgimento diretto di un numero più elevato di appassionati e, dall’altro, la ricerca di una progettualità ancora più efficiente e sostenibile".

Il cambio di strategia dei dirigenti azzurri arriva tre mesi mesi dopo la presentazione del "Final Bid Dossier "di candidatura della Figc, l'atto formale - "ispirato a un Nuovo Rinascimento" con cui l'Italia intendeva chiedere in solitaria l'organizzazione. In quell'occasione erano state indicate come sedi Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari. Qualcuna di queste sarà necessarimente esclusa. Con la nuova proposta infatti, Italia e Turchia si divideranno in maniera equa il numero di partite da ospitare. Sebbene l'esatta spartizione, come spiega sempre la Figc, non sia stata ancora oggetto di valutazione, che avverrà dopo la risposta dell'Uefa. 

Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina parla di "svolta storica che ha come obiettivo la valorizzazione del calcio continentale. Il progetto, oltre ad avvicinare due realtà consolidate nel panorama calcistico europeo, esalta i valori di amicizia e cooperazione, coinvolgendo due mondi contraddistinti da profonde radici storiche, due culture che, nel corso dei millenni, si sono reciprocamente contaminate influenzando in maniera sostanziale la storia dell’Europa mediterranea. Il calcio vuole essere un ponte ideale per la condivisione delle passioni e delle emozioni legate allo sport”. Ma sarà anche - o meglio potrebbe essere - finalmente l'occasione per ammordernare gli impianti italiani, recuperando almeno in parte il gap che separa il pease dagli altri principali protagonisti europei del pallone. 

Si vedrà. Nel frattempo bisogna attendere la valutazione e il responso dell'Uefa, rispetto a cui c'è comunque ottimismo. L'appuntamento è per il prossimo 10 ottobre, quando il Comitato esecutivo europeo si riunirà a Nyon e in quella sede verranno ufficializzate le scelte per gli Europei del 2028 e del 2032. 

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