Il Foglio sportivo
Parigi non ha paura delle sue Olimpiadi
Il 26 luglio 2024 la cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici si terrà lungo la Senna con 4 poliziotti ogni 100 metri
Fluctuat nec mergitur. Il motto di Parigi risuona tutte le mattine nella testa del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, a un anno dall’evento degli eventi: i Giochi olimpici estivi, che si terranno nella capitale francese dal 26 luglio all’11 agosto. Perché è sballottata dalle onde, la Francia, con le sue banlieue-polveriere sempre pronte a esplodere e con le manif che tengono il paese in ostaggio per mesi, ma non affonda. “Siamo sempre migliori quando si è preparati al peggio”, dice Tony Estanguet, presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Parigi del 2024. Di certo, la sfida principale per il governo francese sarà quella securitaria, a partire dalla delicata gestione della cerimonia di apertura. Che non sarà come le altre. Per la prima volta in assoluto l’ouverture non si svolgerà infatti all’interno di uno stadio, ma lungo la Senna, en plein air. A bordo di un centinaio di chiatte, i 10.500 atleti che parteciperanno alle Olimpiadi percorreranno il fiume che attraversa Parigi dal pont d’Austerlitz al pont d’Iéna, di fronte al Trocadéro: una deambulazione fluviale che toccherà tutti i monumenti più importanti della capitale. Ma il carattere inedito della cerimonia che sarà, secondo le parole gonfie di grandeur degli organizzatori, “la più spettacolare di tutti i tempi”, sarà appunto un rompicapo securitario. “Il mio compito non è tra i più facili perché mi viene chiesto di proteggere degli eventi che non sono ancora definiti con precisione”, ha dichiarato il ministro Darmanin davanti al Senato a fine ottobre. Il riferimento è al progetto del direttore artistico della cerimonia, il regista teatrale Thomas Jolly, che è ancora in corso di finalizzazione e i cui dettagli sono segretissimi. Fatto sta che Darmanin e la Francia non possono permettersi altre figuracce in mondovisione, come accaduto nel 2022 durante la finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool allo Stade de France di Saint-Denis, quando lo stress-test securitario fu un totale fallimento.
E per tendere verso quel rischio zero che non esiste, ma a cui ci si può avvicinare, sono stati allestiti quattro gruppi di lavoro ribattezzati “lungosenna alti”, “lungosenna bassi”, “Senna” e “sicurezza”, che si riuniscono da ormai diversi mesi con una parola d’ordine, pianificazione, e una paura, l’attacco terroristico. “Un terrorista non può sognare un’audience migliore”, sussurra Darmanin, consapevole che davanti allo schermo, il prossimo 26 luglio 2024, ci saranno almeno un miliardo di spettatori. “La necessità di coordinamento fluviale e terrestre è immensa, perché bisogna spostare gli atleti da un punto A a un punto B”, ha spiegato Bruno Le Ray, responsabile della sicurezza del Cio di Parigi.
Sulla terra ferma è l’accoglienza del pubblico situato su entrambi i lati del percorso fluviale, ossia 12 chilometri sommando le due rive, il dossier più spinoso. Sui lungosenna bassi, gestiti dal Cio, sono attese 100mila persone, quelle che hanno pagato tra i 90 e i 2.700 euro per vivere questo momento epocale. Sui lungosenna alti, monitorati dalla prefettura di Parigi, il Comune e lo Stato, saranno più di 300mila gli spettatori. Questi ultimi, non avranno bisogno di sborsare nemmeno un euro per assistere alla sfilata fluviale degli atleti. “È la prima volta che si potrà assistere gratuitamente a una cerimonia di apertura dei Giochi olimpici”, ha dichiarato entusiasta Pierre Rabadan, assessore allo Sport di Parigi. In termini di effettivi, saranno 45mila i poliziotti e i gendarmi dispiegati durante la cerimonia di apertura. “Su 12 chilometri, ciò significa 3.750 uomini per chilometro, ossia 4 ogni 100 metri”, ha precisato il ministro dell’Interno francese. Alla polizia nazionale e alla gendarmeria vanno aggiunti i 2.000 poliziotti municipali, oltre che le forze speciali di intervento, Bri, Raid e Gign.
I Giochi olimpici del prossimo anno saranno anche sinonimo di turismo di massa. E il comune di Parigi, guidato dalla socialista Anne Hidalgo, si sta preparando con dovuto anticipo all’accoglienza dei grandi flussi di turisti che invaderanno la capitale anche senza biglietto per accedere alle competizioni. Nel 2021, la giunta parigina ha lanciato le Assises du tourisme durable, con l’obiettivo di rendere più sostenibile la permanenza dei turisti a Parigi, attraverso la decarbonizzazione degli spostamenti all’interno della capitale, il potenziamento del cicloturismo, la fine della plastica usa e getta nella filiera turistica, lo sviluppo dell’accesso all’acqua potabile della rete Eau de Paris per contrastare gli sprechi, ma anche l’ottimizzazione dell’offerta di alloggio per evitare aumenti vertiginosi dei prezzi. Presto tutto ciò verrà messo nero su bianco in un “Manifeste de l’hospitalité”, secondo quanto riferito da Corinne Menegaux, direttrice dell’Ufficio del turismo parigino. “Quelli che firmeranno il manifesto dell’ospitalità si impegneranno a evitare un aumento delirante dei prezzi. Ha come obiettivo, in preparazione ai Giochi olimpici, di sensibilizzare la totalità degli attori del turismo parigino alle nozioni di accoglienza nel senso ampio del termine”, ha spiegato Menegaux. L’assessore al Turismo di Parigi, Frédérique Hocquard, ha citato tre temi su cui verrà messo l’accento: resilienza ecologica, fluidificazione del percorso dei visitatori e interattività con il tessuto locale. “Gli attori che si impegneranno su queste questioni saranno valorizzati”, ha sottolineato Hocquard, aggiungendo che un accordo con i grandi sindacati del settore alberghiero è in fase di elaborazione per evitare una deriva inflazionistica che scoraggerebbe molti turisti. Le Olimpiadi saranno anche l’occasione per sviluppare il capitolo eventi. In ogni arrondissement, secondo quanto comunicato dal Comune, saranno presenti uno o due stand ufficiali dei Giochi olimpici, dove i turisti troveranno animazioni, focus sui savoir-faire locali di Parigi e schermi dove poter vedere le gare.
Tra ottobre 2023 e dicembre 2024, in collaborazione con il Museo olimpico di Losanna, l’ufficio del turismo di Parigi allestirà inoltre una mostra ribattezzata Spot 24 sui quai Jacques Chirac, ai piedi della Torre Eiffel. L’esposizione celebrerà le nuove discipline olimpiche, dal basket 3x3 al Bmx freestyle, dal surf allo skateboard, dall’arrampicata sportiva fino al breaking, sport che affonda le sue radici nel movimento pacifista che prese vita nel distretto del Bronx di New York all’inizio degli anni Settanta, dopo un difficile periodo di violenza tra bande, e che farà il suo debutto sullo sfondo di Place de la Concorde proprio alle Olimpiadi di Parigi. Altro aspetto di rilievo: i Giochi si svolgeranno non solo a Parigi e nelle località limitrofe, tra i dipartimenti delle Yvelines, gli Hauts-de-Seine, la Seine-et-Marne e la Seine-Saint-Denis, ma in tutta la Francia. Il torneo di calcio si disputerà in altre sei città, Bordeaux, Nantes, Lione, Saint-Étienne, Nizza e Marsiglia: nella città focea si svolgeranno anche le gare di vela. Per il surf, invece, si volerà a Tahiti, in Polinesia, e più precisamente a Teahupo’o, grazioso centro abitato che fu scelto come sede nel marzo del 2020, battendo la concorrenza di altre località della Francia continentale, tra cui la très chic Biarritz. Gli organizzatori tengono molto a far sapere che Parigi ospiterà le Olimpiadi più verdi di sempre, che le emissioni di carbonio saranno inferiori del 55 per cento rispetto ai Giochi olimpici di Londra 2012, che ci sarà una flotta di autobus a zero emissioni in servizio durante i Giochi e che il Villaggio olimpico della prossima edizione sarà una vetrina di sviluppo sostenibile, con edifici che utilizzeranno il 100 per cento di energia rinnovabile made in France. Mercoledì, all’Eliseo, il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha riunito un Consiglio olimpico con i principali attori coinvolti. Promettendo di organizzare dei “Giochi olimpici aggreganti e utili ai francesi”, ha annunciato che lo sport sarà “la grande causa nazionale” del 2024.
la nota stonata #7