sui pedali

Un'Eroica ricerca. Montalcino e la "fortuna" della bicicletta

Fa bene la gente che pedala: a se stessa, all'economia, quella reale, dei territori, agli stessi territori. Viaggio tra le bici, i "corridori", i vini dell'Eroica Montalcino

Giovanni Battistuzzi

Si pedala per piacere, per convinzione, per volontà, si pedala ancora per fortuna. Si pedala a volte per cercare la fortuna. Lo facevano, lo fanno ancora, i corridori al Giro e al Tour e in tutte le altre grandi e piccole corse. Si pedala e ci si accorge che la fortuna è proprio pedalare, sta tutt'attorno al pedalare, in scia a una bicicletta. 

Dice Carlo, che gestisce da una trattoria tra le colline che stanno attorno a Montalcino, “che la fortuna, quella vera, è la bicicletta, altro che il vino”. Perché il vino c'è da tanto, “ma era la fortuna di chi aveva le vigne”, per tutti gli altri “e sono tanti, la fortuna è arrivata dopo, è arrivata pedalando. Con L'Eroica come evento, ma soprattutto indipendentemente dall'Eroica come evento”. Che di gente che pedala “ora ce ne è sempre, tutto l'anno, pure quando uno pensa: è mica tempo questo per pedalare”. Lo pensano mica i pedalatori, i cicloturisti, che non è tempo per pedalare, perché è sempre tempo per farsi un giro in bicicletta, che si un giorno o qualche giorno, che sia con le borse appese al portapacchi oppure siano in una stanza d'albergo o d'agriturismo.

Arrivano, vedono, si fermano. "Assaggiano ciò che questa terra ha da offrire, ed è tanto, tantissimo: formaggi, salumi, ortaggi, pici e vino, tanto e buonissimo vino, a partire dal Brunello di Montalcino, ma poi ce ne sono tanti altri", racconta Lucia, oste di un'osteria che si incontra pedalando il percorso dell'Eroica Montalcino di 70 chilometri. "Se guidi non puoi bere, se pedali uno o due bicchieri te li fai. Tanto poi prendi uno sterro, non dai fastidio a nessuno. In due o tre chilometri hai smaltito tutto. Sante biciclette".

“La fortuna è che la gente pedala, non c'ha i problemi che hanno quelli che non pedalano, ossia la benzina, lo stress di chi guida. E più pedalano, più hanno fame. E noi facciamo questo: sfamiamo la gente”, sottolinea Carlo. La sua trattoria è aperta dal 1938, prima suo nonno, poi suo padre, infine lui e poi suo figlio, già in cucina. “Una decina d'anni fa s'era pensato di chiudere. I soldi erano sufficienti per vivere appena dignitosamente e per pagare lo stipendio di un aiuto cuoco. Ora invece si vive bene. La gente arriva, si ferma, mangia. È contenta. Sono sempre contenti i cicloturisti”.

Fa bene la gente in bicicletta. A se stessa, all'economia, quella reale, di questi territori, ai territori. "La gente è preoccupata per il cambiamento climatico, una battaglia contro il cambiamento climatico non dipende solo dall’Italia ma del mondo intero. Muoversi in bici è molto meglio che muoversi in auto, e L'Eroica crea opportunità e si abbina perfettamente alla promozione del vino e del territorio", ha detto all'Adnkronos, il vicepresidente del Parlamento europeo Roberts Zile. C'era anche lui, tra i tanti – più di 2.200 partecipanti – all'Eroica Montalcino che si è mossa nel fine settimana tra Montalcino, Buonconvento e più a nord e più a sud, più a ovest e più a est, fino a Pienza e oltre, a seconda del percorso scelto.

“Sono contento, contentissimo, vedere così tanta gente in giro per le colline oggi, tutto l'anno, ci fa capire giorno dopo giorno, che eventi come L'Eroica non sono solo un giro in bicicletta, sono il modo di dare vita a un intero territorio grazie alla bicicletta”, dice Franco Rossi, presidente di Eroica Italia.