La Ferrari 2023 si presenta già in pista

La nuova monoposto del Cavallino che correrà il Mondiale di Formula 1 si chiama SF-23. Ecco com'è e cosa aspettarsi da essa

Umberto Zapelloni

La nuova Ferrari dà subito spettacolo. Solo a Maranello potevano poteva mettere in scena uno spettacolo così per presentare la nuova monoposto. Tutti possono mettere in piedi uno show a New York come ha fatto la Red Bull. Basta avere i soldi per farlo. Nessuno aveva mai pensato abbandonare le presentazioni statiche, mandando subito in pista la monoposto. La Ferrari lo ha fatto per ospiti, autorità, sponsor e tifosi. Dal vivo e collegati via web dal mondo.

  

Tutto comincia con l’inno di Mameli suonato davanti a 500 tifosi dei Ferrari Club ammessi in tribuna. Sembra di essere ancora al Festival di Sanremo con la pista di Fiorano trasformata in palco per fa cantare la più attesa dagli italiani che non vince il mondiale piloti dal 2007. È la prima volta che una monoposto di Maranello si presenta prima in movimento e poi ferma all’interno del box con le “mutande” a mascherare il fondo. La SF-23 fa subito sentire la sua voce trasmettendo una carica di adrenalina come nessun’altro fin qui è riuscito a fare. “Solo alla Ferrari senti tanta passione e puoi organizzare una cosa così!”, dicono i piloti che l’hanno guidata immediatamente. Due giri Leclerc, tre giri Sainz. Il massimo concesso dalle regole: 15 chilometri di Demo Day. Saranno 100 domani per il filming day. A decidere chi far uscire per primo in pista è stata una monetina lanciata in aria da Fred Vasseur che poi ha promesso: “Ora la metto in tasca e non la userò più”. Prima di lui Jean Todt aveva deciso con una monetina a chi far vincere la Dakar dei suoi ragazzi.

  

“Forza Ferrari Sempre” è il mantra lanciato dal ceo Benedetto Vigna salutando gli ospiti. Gli onori di casa spettano a lui perché il presidente John Elkann è negli Stati Uniti. E poi se la prende quando lo chiamano il presidente assente. Il Forza Ferrari Sempre viene ripreso e ripetuto dai piloti che prima salutano i tifosi, poi vanno in pista ad assaggiare la SF-23. “It feels good”. Mi pare buona, dice Charles Leclerc. Obbiettivamente dopo due giri al rallentatore può dire poco altro. "Le sensazioni sono buone, ho fatto solo due giri ma sono abbastanza per capire che tutto sta funzionando bene. È una giornata speciale, il lancio a Fiorano e guidare davanti a tifosi e azienda è qualcosa di speciale. È andato tutto liscio. Il feeling è buono, mi mancava guidare". Non era scontato che tutto andasse liscio. Quando metti in moto per la prima volta una Formula 1 non si sa mai. “Ci è volto del coraggio per farlo davanti a così tanta gente. Complimenti a tutti”, ha aggiunto Sainz.

   

Per capire che auto è la SF-23 non resta che aspettare i test in programma dal 23 al 25 febbraio, una settima prima del Gran premio: “Solo dopo i test in Bahrain capiremo se anche in pista avremo gli stessi progressi visti al simulatore. Per ora possiamo solo dire di aver lavorato bene, di aver cercato di migliorare la vettura dello scorso anno in quelli che erano i suoi punti deboli, non solo nell’affidabilità che ad un certo punto di è mancata e ci ha impedito di spingere come avremmo voluto”. Sainz confessa di aver provato a spingere subito dopo che Charles aveva constatato che tutto fosse a posto. “Dopo i 50 chilometri del filming day avrò delle sensazioni più precise, ma solo in Bahrain con le gomme giuste capiremo davvero l’auto”.

 

La SF-23 è un’evoluzione e non una rivoluzione. Quando la guardi bene vedi che è cambiata nelle pance, nell’ala anteriore, molto probabilmente anche sul fondo dove è tenuta nascosta per ora. I regolamenti non consentivano stravolgimenti e non ce n’era neppure bisogno. La SF-75 fino a che ha potuto sfruttare tutta la potenza era la macchina più veloce in pista, tanto che partì vincendo tre delle prime quattro gare. “Il mMondiale non finirà in Bahrain sia che si cominci vincendo o no”, dice Fred Vasseur che ancora non ha fatto interventi sull’organizzazione (“Sto continuando i miei incontri con tutti, ma adesso voglio verificare i comportamenti della gente sotto pressione durante un weekend di gara”). Leclerc evita il paragone con un passato chiamato Binotto, ma dice: “Sono molto impressionato di come Fred si sia inserito nel team. Ha capito subito che cosa è la Ferrari. Lavora in modo molto chiaro e diretto e mi piace come riesce a far rendere al meglio tutti”. Charles non chiede (per ora) di avere uno status da prima guida, ma lascia intendere di aspettarsi un trattamento diverso dallo scorso anno se dovesse ripetersi una situazione simile con lui in lotta per il campionato e il compagno attardato: “All’inizio partiremo alla pari e cercheremo di spingerci a vicenda. Non avrebbe senso fare subito delle scelte anche per riuscire a estrarre il miglior potenziale dalla macchina. Se poi durante la stagione uno dei due dovesse avere un vantaggio in classifica…”.

 

Questa SF-23 ha un solo problema: è obbligata a vincere. Non ha tempo da perdere. Lo sanno e lo dicono tutti. Non si nasconde nessuno: “Siamo qui per diventare campioni del mondo”. O almeno per provarci fino in fondo.

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