Il Foglio sportivo - storie di storie

Le maglie del cuore. Tutti i colori dello sport

Mauro Berruto

"Le maglie leggendarie del ciclismo" e "Calciorama" sono due libri che parlano al cuore, romanticamente inteso come sede della passione e della memoria sportiva

I due libri di oggi sono, prima di tutto, meravigliosamente belli. Mi riferisco proprio a un fatto estetico: colori, illustrazioni, immagini, scelte grafiche. Due libri che parlano al cuore, romanticamente inteso come sede della passione e della memoria, ma anche alla vista, al tatto, all’udito, perfino al gusto e all’olfatto. Tutti i nostri sensi, infatti, si risveglieranno sfogliando queste pagine che ci rimandano a un mantra ben chiaro a chiunque sia innamorato dello sport: “Solo per la maglia”.  Ci torneranno in mente, chiare ed evidenti, le sensazioni di quando la nostra “maglia del cuore” l’abbiamo vista per la prima volta correre su un prato verde o sfilare su una bicicletta, quando l’abbiamo sentita tra le dita, quando le nostre orecchie hanno ascoltato per lei boati di passione nella curva di uno stadio o ai bordi di una strada al passaggio del Giro d’Italia; ci ricorderemo di quanto era buono quel panino mangiato indossandola o dei profumi (e anche degli odori) che emanava dopo una giornata con lei addosso. Che un progetto editoriale del genere potesse colpire dritto al cuore milioni di tifosi pare evidente, eppure non ci hanno pensato in tanti. Onore al merito, dunque, di due case editrici che hanno scelto lo storytelling delle maglie di ciclismo e calcio. Partiamo, in ordine di pubblicazione, dallo sport con le ruote: Chris Sidwells, Le maglie leggendarie del ciclismo. Le storie dei campioni e delle squadre che le hanno indossate (Ediciclo, 2017). Il libro di Sidwells racconta evoluzioni storiche, ma anche di materiali, a partire dalla giacca bianca indossata dal primo vincitore del Tour de France, Maurice Garin, un ragazzo valdostano di nascita, trasferitosi in Francia da migrante economico. Poi le maglie in lana, le prime con ricamato uno sponsor, le maglie che identificano i leggendari campioni come quella iridata, quelle delle squadre nazionali o quelle che identificano i leader dei grandi Giri, le maglie delle squadre dal dopoguerra a oggi che hanno fatto sognare milioni di appassionati di ciclismo. E per capire cosa sia questa passione basta guardare ciò che succede ogni anno all’Eroica a Gaiole in Chianti dove migliaia di amatori quelle maglie antiche le indossano con orgoglio, pedalando sulle strade bianche del Chianti e del Senese.

 

Il secondo libro è di Osvaldo Casanova, Gino Cervi, Gianni Sacco, Calciorama. I colori della passione (Hoepli editore, 2022). Un vero romanzo, dove a ciascuno dei venti capitoli è abbinato un colore calcistico. “Da bambini ci innamoriamo di una maglia e dei suoi colori. Perché ci sono indumenti che più di altri, tra ordito e trama (e tintura), sembrano intrappolare un’anima. È così che nasce il tifo calcistico, una delle patologie più virali al mondo”. Per onestà scelgo il capitolo del colore che ha intrappolato la mia anima, quello dedicato al granata. Le maniche della maglia di Valentino Mazzola, tirate su come segnale per i propri compagni di squadra nel momento della difficoltà, il colore del Barbera, soprattutto il colore del fazzoletto rosso, diventato granata perché intriso di sangue, di un soldato ferito alla gola da un proiettile che riuscì a raggiungere il Duca Vittorio Amedeo di Savoia sulla collina di Superga (esatto, proprio dove si schianterà l’aereo del Grande Torino) annunciando, prima di cadere esanime, la vittoria contro francesi e spagnoli che da quattro mesi assediavano la città di Torino. Come si fa a non amare una maglia (e un libro) così? Cercate le storie del vostro colore calcistico del cuore e godetevi le straordinarie illustrazioni di Osvaldo Casanova. Fidatevi: questo libro è una delle più belle sorprese della letteratura sportiva di questi ultimi anni.

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