(foto EPA)

Verstappen ipoteca il mondiale nel Gp di Olanda

Fabio Tavelli

Dopo il Gran Premio olandese il campione del mondo in carica è a un passo dal bis. Non è questione di se ma di quando

C’è un uomo solo al comando, la sua auto è una Red Bull. Il suo nome è Max Verstappen. Davanti a una marea arancione il campione del mondo sigilla ancora di più la sua posizione di leader della classifica vincendo la quarta gara di fila. L’immagine del Gran Premio d’Olanda è il sorpasso che Verstappen infligge impietosamente a Hamilton dopo la ripartenza dalla Safety Car. Sulla tempestività del giudice di corsa nella gestione delle situazioni di Safety e Virtual ci sarebbe da discutere assai visto che i pesi e le misure non sempre sembrano uguali. Prima un pasticcio di Tsunoda ha causato una Virtual e di fatto cancellato un vantaggio che la strategia Mercedes aveva costruito per i suoi due piloti che stavano recuperano il gap su Verstappen. Poi il motore Ferrari di Bottas si è improvvisamente spento alla fine del rettilineo, obbligando la direzione di corsa e mettere tutti dietro la Safety. Ma la decisione è arrivata con molto ritardo e non tutti i team sono stati egualmente reattivi nell’approfittarne.

 

La Mercedes ha cambiato gomme a Russell (forse sollecitata dallo stesso pilota) e non anche ad Hamilton. Il sette volte campione del mondo era in testa con gomma gialla mentre dietro di lui scalpitavano Verstappen e Russell con le più performanti rosse. Una situazione che ha penalizzato enormemente Hamilton, mai come in Olanda potenzialmente in grado di vincere una gara. Uscita la Safety la sensazione era che Verstappen avrebbe tallonato Hamilton per un paio di giri, giusto il tempo che il regolamento prevede prima di concedere l’utilizzo del DRS, per poi attaccarlo senza difficoltà con l’ala mobile aperta. Ed invece ecco la dimostrazione di forza. Verstappen senza DRS attacca subito l’antico rivale e lo passa in tromba sul rettilineo in un delirio arancione mai visto. La gara finisce lì.

Hamilton viene passato anche da Russell (ottimo secondo) e Leclerc, che torna a podio ma non ha granché da festeggiare. Purtroppo per Maranello si è ripetuto un film già visto dopo l’incoraggiante avvio di stagione. Le Rosse sono leonesse imbattibili al venerdì, al sabato lottano sempre per la pole (pur riuscendoci sempre più di rado) ma alla domenica, quando fino a prova contraria si contano i punti, di Verstappen si vede a malapena la coda della macchina ed ora bisogna stare attenti anche alla rediviva Mercedes. Sainz ha chiuso ottavo, penalizzato oltre che da 5 secondi per una ripartenza non in sicurezza dal box anche da un pasticcio clamoroso dei suoi meccanici che al primo cambio gomme si sono presentati in tre invece che in quattro. Infierire ulteriormente non serve. Ora terzo capitolo della trilogia post vacanze. Tutti a Monza. Dove Verstappen si presenta con 109 punti di vantaggio su Leclerc. Vuol dire che l’olandese potrebbe prendersi una vacanza a Monza, Singapore, Suzuka e Austin e rimanere ancora largamente leader. Non succederà e per il secondo titolo mondiale consecutivo non è una questione di “se” ma di “quando”.

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