Il foglio sportivo - il ritratto di bonanza

Il carisma diverso di Maldini e Mourinho

Alessandro Bonan

Il carisma di Mourinho appartiene al mondo della devozione: o ti abbandoni o non sei niente. La forza di Maldini è il silenzio, accompagnato da pochissime parole misurate, precise e sicure

Ci sono uomini in grado di farti credere alla felicità. Di fartela vedere, in forme variopinte, come un pavone che apre a ventaglio la sua coda. Lo fanno con le parole, certo, magari le più belle, pronunciate con calma, con calore, dentro pause giuste, in un solfeggio misurato e corretto. Ma lo fanno soprattutto con il peso della propria immagine e di quella proprietà che nessuno riesce a spiegare per bene: il carisma. La felicità?, sembra spiegare Mourinho a chi si trova dall’altro capo del telefono, è in ogni cosa che mi sta intorno, “sui monti, nelle valli, nei fiori e nei cristalli”. E come colti da un suono magico, dall’altra parte, qualcuno ci crede e inizia a camminare verso di lui. La capacità persuasiva di Mourinho, lo abbiamo detto spesso, è in grado di mostrare al prossimo, uno scenario altrimenti invisibile. Lo vede lui, soltanto lui, e te ne parla. A quel punto lo vedi anche tu.

 

Mourinho non cerca l’impossibile, si muove dove può competere, in questo concreto come un ragioniere. Mbappé lo ringrazierebbe con un inchino ma gli direbbe di no. Il portoghese va dove lo porta il cuore e sfonda le porte agitando il sentimento, un ciondolo dal tintinnio ipnotizzante. Proprio per questo è più di un allenatore, è una sorta di guida spirituale la cui venerazione comporta un pizzico di sicuro smarrimento e il rischio di una probabile perdizione. Il suo carisma appartiene al mondo della devozione: o ti abbandoni o non sei niente. 

 

Diverso è il carisma di Paolo Maldini, l’altro signore a cui è difficile dire di no. Maldini ti convince disarmandoti, o meglio spogliandoti di tutte le difese, di ogni corazza di cui l’uomo si veste pur di non entrare in intimità con gli altri. Ci riesce senza adoperare particolari marchingegni, non c’è strategia nel suo modo di agire, nessuna malizia. Maldini alza il velo dell’onestà, mostrandoti un paesaggio chiaro, netto, dal profilo pulito. Ci sono strade e palazzi, qualche salita. Le vie sono deserte, non si vede nessuno all’orizzonte. Maldini semplicemente chiede se vuoi incamminarti con lui. Non ti promette nulla, non sa predirti il futuro, nemmeno pronunciarsi in maniera sicura sull’obiettivo da raggiungere, sulla meta da conquistare. La sua forza è il silenzio, accompagnato da pochissime parole misurate, precise e sicure. Dentro quel silenzio puoi decidere di entrare oppure di fuggire. Nessuna trappola, solo la promessa di un viaggio al suo fianco. Lungo o breve che sia, è solo per quella umile prospettiva che decidi di seguirlo oppure di dirgli addio.

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