Di nuovo a casa

Il ritorno del Santiago Bernabeu

Federico Giustini

Il Real Madrid, in occasione della sfida contro il Celta Vigo, giocherà nel suo storico stadio dopo quasi 18 mesi. A lavori finiti (2023) dovrebbe fruttare 150 milioni l'anno

C’è ancora molto da lavoro da fare, ma intanto il Santiago Bernabéu può riaprire i battenti. Domenica alle 21 gli spettatori di Real Madrid-Celta Vigo saranno per forza di cose meno (trentamila circa quelli previsti) dei 78.237 che presenziarono al Classico del primo marzo 2020, ultima partita prima del lockdown, e del conseguente esilio dorato all’Alfredo Di Stefano di Valdebebas, dove è stato vinta e festeggiata la Liga a luglio 2020. In quel momento, Zidane era ben saldo sulla panchina dei Blancos, di Superlega si parlava saltuariamente e sarebbe servita molta fantasia nell’immaginare un Real Madrid senza Sergio Ramos e Varane al momento della riapertura.

Mesi di calcio a porte chiuse hanno pesato non poco sui bilanci dei club, ma almeno al Real hanno dato un piccolo vantaggio: la possibilità di accelerare e di risparmiare le spese di interruzione e ripristino dei lavori nello stadio in occasione delle gare casalinghe dell’ultimo anno e mezzo. Non abbastanza per coprire l’incremento di 150 milioni dei costi stimati per il nuovo Bernabeu, imprevisto che ha reso necessaria la richiesta di un nuovo prestito. Il primo, erogato da JP Morgan e Bank of America, prevede un tasso di interesse annuo del 2,5% e trent’anni di tempo per la restituzione dei 575 milioni per i lavori, che dovrebbero concludersi tra dicembre 2022 e gennaio 2023.

È molto probabile che sul terreno del nuovo Bernabeu (il prato sarà retrattile: si conserverà in una grotta sotterranea dopo ogni partita) vedremo all’opera quel Kylian Mbappé che solo qualche settimana fa, e con il contratto in scadenza a giugno 2022, stava per costare alla Casa Blanca 180 milioni di euro. Soldi risparmiati e alla fine, in piccola parte, dirottati sul promettente connazionale Eduardo Camavinga. Sarebbe altrimenti stata la seconda campagna acquisti estiva consecutiva contrassegnata dalle sole cessioni (eccezion fatta per Alaba, arrivato svincolato dal Bayern).

Un parziale ridimensionamento ha però consentito al club di tenere i conti in ordine, chiudendo l’esercizio 2020/21 con un attivo di 874 mila euro, mettendosi nelle condizioni di poter rifiutare il denaro offerto dal fondo inglese CVC e di continuare ostinatamente la battaglia della Superlega. Per il futuro, il nuovo Santiago Bernabéu dovrebbe garantire, secondo le stime del club, ricavi superiori per 150 milioni di euro all’anno. Il nuovo impianto, che avrà un tetto mobile in acciaio, ospiterà eventi di ogni tipo, come concerti, conferenze, incontri di tennis e pallacanestro, tornei di e-sports e - nelle intenzioni di Florentino Pérez - anche partite di NFL, come avvenuto nello stadio del Tottenham. Ci sarà anche un centro commerciale di lusso, all'interno del quale troverà spazio il ristorante del dodici volte stella Michelin Martín Berasategui.


Chissà se il pensiero del millefoglie salato dello chef basco potrà fornire uno stimolo ulteriore ad Ancelotti e ai suoi calciatori - sul loro stato di forma vigila l’acquisto principale del Real, il preparatore Antonio Pintus, tornato dopo l’esperienza all’Inter con Conte - per colmare il gap con l’Atletico Madrid e riconquistare il titolo: prima dovranno concentrarsi su Iago Aspas e sul Celta Vigo. Il futuro sta arrivando, ma può aspettare.

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