Hamilton come Schumi, nessun altro come lui

Eguagliato il record di 91 vittorie in Formula 1, proprio al Nurburgring, proprio a casa di Schumacher

Fabio Tavelli

Lewis Hamilton è oggi come Michael. Sarà del tutto come lui tra poche gare, quando gli pareggerà anche i 7 titoli mondiali. Ma allora sarà andato oltre i 91, puntando quella “quota 100” che non lo manderà certamente in pensione ma lo colloca già oggi tra i più grandi di sempre

Il record di 91 vittorie è eguagliato, proprio al Nurburgring, proprio a casa di Schumacher. Lewis Hamilton è oggi come Michael. Sarà del tutto come lui tra poche gare, quando gli pareggerà anche i 7 titoli mondiali. Ma allora sarà andato oltre i 91, puntando quella “quota 100” che non lo manderà certamente in pensione ma lo colloca già oggi tra i più grandi di sempre. Quota-91 è un po’ come l’8 e 90 di Beamon nel lungo a Città del Messico nel ’68. Nel senso che passeranno decenni prima che qualcuno possa anche solo avvicinarlo, chissà se anche batterlo. Peraltro si tratta di un limite che l’inglese potrà continuare ad aggiornare. Ed è anche per questo che probabilmente resisterà di più rispetto ai 14 anni e 10 giorni (era ottobre 2006) nei quali il Kaiser tedesco ha guardato tutti dall’alto in basso.

Tra i piloti attualmente in attività quelli che per bravura, anagrafe e autovettura a disposizione possono guardare ad un limite così lontano troviamo solo Max Verstappen e Charles Leclerc. Ma attenzione, insieme i due sommano solo 11 successi. L’olandese ha tagliato il traguardo prima degli altri 9 volte. E averlo fatto in tempi di dittatura Mercedes è certamente degno di lode. Ma tra 9 e 91 c’è di mezzo l’oceano Pacifico. Leclerc fino ad oggi ha vinto 2 gare. Due! Quante vite dovrà vivere per arrivare vicino a LH? Ah, con una vettura come la Ferrari di oggi meglio che si metta il cuore in pace. L’anno prossimo tornerà Alonso, ma l’asturiano è a quota 32. Vettel è a 53 ma quest’anno nemmeno entra nei dieci e il prossimo avrà una macchina migliore di questa ma senza troppe aspettative di successo. Bottas ha finora vinto 9 gare. Diciamo che Lewis può stare davvero tranquillo e questi suoi record hanno molte possibilità di durare oltre la sua vita terrena.

Ora si aprirà il fecondo quanto inutile dibattito su chi tra lui e Schumacher sia il più grande. Fecondo perché ognuno ha diritto di preferire l’uno quanto l’altro. Inutile in quanto impossibile da stabilire con criteri che vadano oltre il tifo e le simpatie personali. Un criterio intrigante potrebbe essere invece quello degli avversari battuti. Ma anche qui si andrebbe a scontrarsi con l’indubbio vantaggio che sia Schumacher che Hamilton hanno avuto guidando quella Ferrari e questa Mercedes. Qualcuno dice che Schumacher non avrebbe mai consentito a un compagno di squadra di batterlo (lo fece Rosberg nel 2016 con Hamilton). Vale tutto, oggi solo una cosa è giusto che tutti facciamo. Rendere omaggio a due “cannibali” dello sport, applaudendo l’impresa di oggi di Lewis anche perché aiutata a ricordare quelle di un tempo di Michael. Cappello. 

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