La dirigenza della Juve: Fabio Paratici, Pavel Nedved e Andrea Agnelli (Foto LaPresse)

Così la Juve vince anche in Borsa

Matteo Spaziante

Il 2018 si è chiuso con una crescita del 40 per cento grazie all'acquisto di Ronaldo e al contratto con Adidas

La Juventus corre da capolista, non solo in campo. Il 2018 si è chiuso all’insegna della crescita per i bianconeri anche dal punto di vista della Borsa, con l’ingresso, per la prima volta, nel Ftse Mib, l’indice principale di Piazza Affari. Il titolo della società torinese ha visto il suo valore crescere non solo grazie all’effetto dell’acquisto di Cristiano Ronaldo ma anche, soprattutto negli ultimi giorni, grazie al rinnovo di contratto con Adidas (che garantirà dal 2019/20 51 milioni di euro minimi di incassi per le casse bianconere).

 

Così, se il 2017 si era chiuso a quota 0,765 euro per azione, nel 2018, dopo aver toccato i massimi storici a settembre (1,672 euro), il titolo si è stabilizzato intorno all’euro per azione, concludendo l’anno con una crescita di circa il 40 per cento. Numeri che non hanno paragone non solo tra le altre società di calcio, ma anche con gli altri titoli contenuti nel Ftse Mib, dato che nessuno ha avuto una performance così positiva nel corso dell’anno. Solo per fare qualche esempio, sempre quest’anno, il titolo della Roma è sceso del 15 per cento, mentre quello della Lazio è rimasto sostanzialmente in equilibrio, chiudendo con un +3 per cento rispetto al 2017.

 

Numeri diversi all’estero, dove spiccano le performance dell’Ajax, che ha visto il suo titolo crescere addirittura del 45 per cento su base annua, con numeri leggermente superiori a quelli del Benfica (+42 per cento). In crescita anche Borussia Dortmund (+20 per cento) e Celtic Glasgow (+25 per cento), mentre a sorpresa chiude in negativo il titolo del Manchester United. I Red Devils hanno avuto un picco simile a quello della Juventus nel corso dell’anno, toccando i massimi a settembre salvo poi calare nettamente nei mesi successivi. Avvicinando così i risultati in Borsa a quelli sul campo, che hanno portato all’esonero di Josè Mourinho. La squadra, con Solskjaer in panchina, si è subito ripresa: resta da vedere se, nel 2019, anche le azioni del club inglese, uno dei più ricchi al mondo, torneranno ad aumentare di valore.

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