Cosa rimane delle Olimpiadi a dieci anni da Pechino 2008

La maggior parte degli impianti costruiti per i Giochi olimpici continuano a essere utilizzati, ma alcuni versano in totale stato di abbandono. La situazione a un decennio della manifestazione

Redazione

L'8 Agosto 2008, alle 8:08 di sera – in omaggio a una vecchia superstizione cinese secondo cui il numero otto porta fortuna – sono state inaugurate le Olimpiadi di Pechino, le prime a essere disputate in Cina. La cerimonia di apertura è costata 4 miliardi di dollari, a cui vanno aggiunte le spese militari della contraerea cinese, che per evitare delle brutte sorprese ha fatto la guerra al temporale. Sono stati sparati più di 1.000 razzi contro le nuvole, neutralizzandole con agenti chimici per evitare che la pioggia rovinasse la festa. La cerimonia si è tenuta nel mastodontico stadio nazionale di Pechino – il cosiddetto Bird's Nest (nido d'uccello) – costato tre miliardi e mezzo, e costruito apposta per la manifestazione. Durante le Olimpiadi, lo stadio è stata la cornice delle gare di atletica ma dopo il 2008 è stato usato poco o nulla. Una parte dell'impianto è stato riconvertito in un complesso residenziale. Le Olimpiadi sono costate quasi 30 miliardi di dollari.

 

L'impatto della kermesse sulla crescita del paese ha suscitato un dibattito tra gli economisti. È difficile quantificare l'effetto delle Olimpiadi sull'economia cinese, perché il governo ha pubblicato poche statistiche ufficiali. Bloomberg ha parlato di un “impatto trascurabile” nel lungo termine. La kermesse olimpica è stato un pretesto per ammodernare le infrastrutture: sono state costruite nuove strade e nuove linee del tram e della metro. Inoltre, all'aeroporto di Pechino è stato realizzato il terminal più grande al mondo e sono stati cambiati cinquanta mila taxi e dieci mila autobus. Dei trentasette impianti, di cui solo sei fuori Pechino, molti sono ancora attivi e continuano a essere utilizzati, ma altri sono in totale abbandono.

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