Il riscatto di Mazzarri e la via smarrita da Berardi. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Si pranza a Torino con il derby della Mole, si cena a Milano con Milan-Sampdoria. Tutto quello che c'è da sapere sulla 25esima giornata della serie A

TORINO-JUVENTUS

(domenica ore 12.30, arbitro Orsato di Schio)

 

Appuntamento insolito all'ora di pranzo per il derby: l'alternativa per i tifosi è tra un americanissimo brunch o per una più tradizionale merenda sinoira. Nel mezzo, la partita. Juventus ammaccata dopo il pareggio interno in Champions contro il Tottenham (solo chi capisce poco di pallone può reputarla squadra di second'ordine), con Allegri parecchio seccato con per i mugugni dell'ambiente. Toro che ripone le solite speranze di un'intera stagione nelle due partite contro i bianconeri. Mazzarri ha ricompattato la squadra, se riuscirà a non caricare di eccessi la partita (come faceva il suo collega Mihajlovic) magari ci scappa la sorpresa.

BENEVENTO-CROTONE

(domenica ore 15, arbitro Rocchi di Firenze)

 

Concediamoci un'“ultima spiaggia” per il Benevento. Così, una tantum. Un eventuale successo potrebbe riaprire orizzonti un tempo impensabili, visto che in coda nessuno ha ancora trovato lo scatto giusto per fare un vuoto deciso. Il Crotone di Zenga sembra una squadra anni Ottanta, quando la vittoria valeva due punti. Tre pareggi nelle ultime tre gare, per muovere sempre la classifica.

BOLOGNA-SASSUOLO

(domenica ore 15, arbitro Tagliavento di Terni)

 

L'assenza di Palacio e l'infortunio di Verdi dovrebbero condurre a un tridente tutto italiano nel Bologna, con Orsolini e Di Francesco a supportare il centravanti Destro. Sono i due nomi sulla fascia quella più interessanti, spendibili per un futuro azzurro. Come le era stato Berardi, a suo tempo, nel Sassuolo. Ma di lui da (troppo) tempo si sono perse le tracce.

NAPOLI-SPAL

(domenica ore 15, arbitro Gavillucci di Latina)

 

Il titolo più giusto? Quello della Gazzetta dello Sport: “Missione compiuta”, a commentare la sconfitta interna per 3-1 del Napoli, con il Lipsia. Ci mancava solo una foto di un Sarri trionfante a braccia alzate per completare il quadro. Che Coppa Italia ed Europa League fossero orpelli da eliminare in chiave campionato, era chiaro a chiunque. La prima è stata salutata, la seconda quasi, per lo scudetto vedremo. Sarri ha preferito prendersela con i giocatori, come se fossero stati loro a snobbare a parole l'impegno, e non l'allenatore. Che, da parte sua, sembra il John Belushi del finale dei “Blues Brothers”, sempre pronto a trovare una scusa più incredibile dell'altra per giustificarsi con Carrie Fisher. Ma in quanti avremmo voluto trovarci al suo posto senza accampare alibi...

ATALANTA-FIORENTINA

(domenica ore 18, arbitro Maresca di Napoli)

 

C'è modo e modo di perdere in Europa: indecoroso quello del Napoli, da applausi quello dell'Atalanta. Gasperini ha fatto muovere i suoi a Dortmund (ripetiamo: Dortmund) come se fossero su qualsiasi campo italiano. Nessun timore reverenziale, ribattendo colpo su colpo. Un atteggiamento da riempire d'orgoglio ogni singolo tifoso nerazzurro, che ora sogna il colpo di mano nella gara di ritorno.

MILAN-SAMPDORIA

(domenica ore 20.45, arbitro Doveri di Roma)

 

Giampaolo era stato accolto con molti dubbi a Genova, gioco e risultati li hanno spazzati via. Lo stesso era accaduto con Gattuso al Milan ma, dopo un inizio choc (il pareggio incassato da Brignoli – un portiere – all'ultimo minuto utile a Benevento), è stato capace di ridare un'anima alla squadra, oltre ai risultati. In Italia come in Europa. Entrambi lavorano per il futuro: Giampaolo per guadagnarsi una big, Gattuso per la conferma.

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