Mourinho con la figlia Matilde (foto LaPresse)

Succede, Mou

Annalena Benini
José Mourinho è entrato a far parte del mondo dei padri disperati (con figlie senza reggiseno). Nelle foto della scorsa settimana in cui l'allenatore è accompagnato dalla figlia Matilde alla festa di GQ, ha l’aria infelice e arrabbiata che hanno i padri dopo che le figlie sono uscite dal bagno, in cui sono state chiuse per ore, e procedono spedite verso la porta di casa.

José Mourinho è stato ed è molte cose: allenatore vincentissimo, the special one, sex symbol internazionale, avvelenatore di pozzi, uomo controverso e antipatico, milionario tenebroso, ma in questo momento è, più di tutto e suo malgrado, padre affranto di una diciottenne che vuole andare alle feste senza reggiseno.

 

Nelle foto della scorsa settimana a Londra, in cui Mourinho è accompagnato dalla figlia Matilde alla festa di GQ (ha vinto uno dei premi come uomo dell’anno), il tecnico più carismatico al mondo ha l’aria infelice e arrabbiata che hanno i padri dopo che le figlie sono uscite dal bagno, in cui sono state chiuse per ore, e procedono spedite verso la porta di casa. Come ti sei conciata. Non sono affari tuoi. Non puoi uscire vestita così, lo sa tua madre? E’ solo una gonna, papà, non rompere. E’ una conversazione immaginaria, ma la faccia di Mourinho in quelle foto, in smoking accanto alla figlia anch’ella in smoking (uno smoking da ragazza però, di velluto, con scollatura profonda e gonna corta e tacchi alti e l’impossibilità di un reggiseno), lo sguardo scuro oscilla fra la rabbia e la rassegnazione, e il suo braccio, spesso proteso verso la ragazza, sembra indeciso fra due azioni: picchiare i fotografi, che diffonderanno quegli scatti (anche di profilo) nel giro di pochi secondi, o prendere la figlia per il polso e trascinarla a casa a cambiarsi.

 

India Knight sul Times ha immaginato che Matilde, di fronte alla contrarietà di Mourinho, abbia semplicemente roteato gli occhi e sibilato: “Sono maggiorenne”. Loro sono maggiorenni, e voi non potete farci niente. E anche quando non sono ancora maggiorenni, quando sono ragazzine di tredici anni che vogliono giocare con gli amici in calzoncini corti e micro top, e fino all’anno scorso erano davvero adorabili, ma poi qualcosa è cambiato: avete forse intenzione di mostrare tutta la vostra anima reazionaria e diffidente, avete davvero la forza di dire a vostra figlia qualcosa di brutale e vago e spaventoso come: il mondo non è un posto sicuro? India Knight scrive che per i padri è ancora più difficile. Con le mamme si litiga meglio, in effetti, ci si dicono cose più dirette, ci si scambiano i leggings perfino (e a volte sono le figlie quindicenni a dire: mamma, dove credi di andare vestita così?). Con i padri è diverso: l’unica possibilità  reale di dissenso è la faccia disperata di Mourinho accanto a Matilde, che sventola i suoi diciannove anni con fierezza, magari non con il vestito più donante al mondo, ma con una seria presa di posizione. Tu sei l’uomo dell’anno, ma io faccio quello che voglio. Tu fai arrabbiare tutti, e io faccio disperare te. Mourinho ha dichiarato, su quel red carpet, di avere accettato l’invito solo per far contenta Matilde (che così felice non sembrava, forse lui le aveva detto davvero: mettiti una cosa più decente, forse avevano appena finito di urlare), e fra tutte le cose antipatiche che Mourinho ha detto negli ultimi anni, questa è davvero la più perdonabile. Da padre affranto, come tutti gli altri.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.