Filosofi e fairplay

Maurizio Crippa
Mastri di fairplay. Vincere un po’ di rapina, col QPR, coi i tifosi s’incazzano e buttano di tutto in campo, e il Filosofo lascia perdere: “Se a fine partita qualcuno butta una moneta, mettitela in tasca. Se qualcuno butta un cioccolatino, mangialo. Non c’è problema".

Mastri di fairplay. Vincere un po’ di rapina, col QPR, coi i tifosi s’incazzano e buttano di tutto in campo, e il Filosofo lascia perdere: “Se a fine partita qualcuno butta una moneta, mettitela in tasca. Se qualcuno butta un cioccolatino, mangialo. Non c’è problema". Insomma non proprio come gli Orfani nerazzurri a Verona: uno dei gialloblù cade, forse si fa male, forse è morto. Ma a D’Ambrosio che gli frega? Avanti, che facciamo un gol. E poi chiudiamola con un’autorete, e con un rigore parato. E dire magari grazie, ai cari amici della banda Mandorlini? Niente. Pura mancanza di fairplay. Del resto mica tutti possono essere uomini di mondo e mestri di modestia come Mou. Il quale ha detto, giorni fa al Telegraph, per il nostro galattico sollucchero e interstellare godimento intellettuale: “Penso di avere un problema, sto diventando sempre più bravo in ogni aspetto del mio lavoro, che ha avuto un’evoluzione in molte aree differenti: nel modo in cui leggo la partita, nel modo in cui la preparo, nel modo in cui alleno… Mi sento sempre meglio”. Dai Mancio, c’è sempre da imparare!

 

Ringraziamenti / 1 Tutta la Nord grida “Eto’o Eto’oooooo!”.

 

Ringraziamenti / 2 Ad Alessandro Ferrucci per l’intervista a Renzo Ulivieri (Il Fatto)

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"