In un recente editoriale apparso in prima pagina sul Corriere della sera dello scorso 11 aprile, Ernesto Galli della Loggia ha preso spunto da alcune recenti agitazioni studentesche contro Israele per avventurarsi nel delineare una relazione di causa-effetto tra l’autonomia decisionale degli atenei pubblici e alcuni problemi dell’università italiana, segnatamente le assunzioni di sapore clientelare (ben rappresentate dai docenti a contratto) e la proliferazione di corsi di laurea, troppo diffusi sul territorio e spesso culturalmente deboli. La soluzione consisterebbe in una centralizzazione delle scelte gestionali degli atenei. Tralasciamo il presunto nesso tra autonomia e istanze anti-israeliane – inesistente – e vediamo cosa c’è di sbagliato in questo ragionamento.
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