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Parigi, o cara. Riscoprire una città senza tempo
È autenticamente i suoi cliché, baguette sottobraccio e ragazze bellissime. Un week end per riassaporare e rivedere una metropoli che incontrai tanto tempo fa
"Avremo sempre Parigi", diceva Humphrey Bogart a Ingrid Bergman in Casabalanca, dandole l’addio nel più leggendario finale cinematografico di sempre. (Che classe: vuoi mettere con “Non sei tu sono io”, “Ti vedo più come un’amica”, “Sei stata la donna più importante della mia vita”, ma soprattutto con l’orrendo “Sarai sempre la madre dei miei figli”?). Contesto: il mondo stava venendo distrutto nella Seconda guerra mondiale, c’è chi scappava (giustamente) e chi resisteva (coraggiosamente), e sulla pista di un aeroporto nel Marocco francese Rick/Bogart imbarca per gli Stati Uniti la sua amata Ilsa/Bergman, ormai sposa di un altro uomo per giunta ebreo in fuga, ricordandole i bei tempi andati nella Parigi pre-occupazione nazista, quando il rumore dei cannoni si poteva confondere con quello del cuore che batteva (cit.). Dunque guerra, nazisti, genocidio e cuori infranti; ma su tutto questo, una promessa: avremo sempre Parigi.
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