Una squadra di Quidditch, lo sport che si pratica in Harry Potter (foto LaPresse)

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Lo sport inventato dalla Rowling cambia nome per le sue idee “anti trans”

Redazione

Il quidditch, sport inventato nella saga di Harry Potter e poi divenuto reale si chiamerà quadball. Non è solo per questioni di carattere economico, ma anche per le "posizioni anti trans" dell'autrice americana

Il quidditch è uno sport immaginario inventato da J. K. Rowling nella saga di Harry Potter: si gioca in sette per squadra a cavallo di scope volanti e si va a caccia del boccino d’oro, chi lo prende vince. La Rowling ha raccontato che  si era accorta che mancava un elemento che tenesse insieme gli studenti della scuola di magia ed era lo sport: ha riempito pagine di parole inventate che iniziavano con la q, ha scelto quidditch e poi si è un po’ pentita perché costruire qualcosa di nuovo durante le partite di quidditch era un tormento. Ma il gioco, proprio come Harry Potter, ha conquistato tutti ed è diventato uno sport praticato nella vita reale a partire dal 2005: oggi ci sono circa 600 squadre sparse in 40 paesi, un bell’affare.

 

A dicembre la US Quidditch e la Major League Quidditch, le due principali leghe che gestiscono i tornei negli Stati Uniti, avevano detto che stavano pensando di cambiare il nome a questo sport. Era una questione di business: Warner Bros., che produce i film di Harry Potter, ha la proprietà intellettuale sul nome dello sport (essendo originariamente immaginario) ed era diventato un problema per la gestione dei diritti. Questa settimana però un’altra lega, l’International Quidditch Association, ha detto che all’origine del cambiamento ci sono le “posizioni anti trans” della Rowling. Le leghe americane hanno spiegato: valgono entrambe le ragioni, nessuna è più importante dell’altra, però le posizioni della Rowling sono diventate un problema, si avvicinano molti meno ragazzi allo sport per via della transfobia della scrittrice.

 

Ora il quidditch si chiamerà quadball, resta la scopa in mezzo alle gambe, resta la pallina da tennis nel calzino (il boccino d’oro), ma viene cancellata l’autrice impresentabile, senza la quale il business del quidditch o come vogliamo chiamarlo non esisterebbe nemmeno.