Seconda parte La Francia secondo le Crapouillot, foglio realista e di battaglia Per la sua imponenza fisica e per i suoi modi (“Dico sempre quello che penso e penso sempre quello che dico”) Galtier aveva amici fedeli e fedelissimi nemici. Gli intellettuali dei salotti e delle case editrici non apprezzavano i suoi comportamenti rabelaisiani, le cene ricorrenti, soprattutto in un famoso ristorante sul canale della Villette, a base di generose porzioni di carne fornite dai vicini mattatoi, dei migliori bordeaux e di storielle, battute e canzoni satiriche in coro. Leggi la prima parte Sandro Fusina 27 DIC 2009
Perché torniamo sempre davanti al presepe, dove c’è un bimbo che ha fatto il sole e le stelle Cari ragazzi, è Natale ancora, grazie a Dio. Prima di avviarci verso il presepe, bisogna che conosciate una perla della vita di santa Teresa di Gesù Bambino. Un giorno, durante la malattia che la accompagnò alla morte, ebbe in dono dalle consorelle una rosa. Invece che deporla in un vaso, la sfogliò sul Crocefisso con pietà e amore, quasi a lenire le piaghe di Cristo. di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro Redazione 26 DIC 2009
Quanto è ganzo Sherlock Holmes L’uomo che i lettori celebrano come padre del detective raziocinante – e talvolta venerano, innalzando attorno ai quattro romanzi e ai 56 racconti canonici il filo spinato del fanatismo letterario – era un credulone di prima categoria. L’episodio sta all’Inghilterra di inizio Novecento come il caso dei falsi Modigliani sta all’Italia degli anni Ottanta. Mariarosa Mancuso 26 DIC 2009
The Scrooge of the year Avevamo giurato, qui al Foglio, che non avremmo mai e poi mai ceduto. Che mai ci saremmo piegati alla corriva moda dei premi e premietti, ricevuti e dati, alla perversione nazionale dell’“io-premio-te-e-tu-premi-me”. Che giammai ci saremmo ritrovati a concorrere nella pomposa gara cultural-mondana dei simil-Nobel, visto che pensiamo il peggio anche degli originali. Nicoletta Tiliacos 25 DIC 2009
Tutto quel che c'è da sapere sulla zampogna Tu scendi dalle stelle, ed è folla da concerto rock. Accade, da qualche anno, che la zampogna riempia le sale come non mai, forse sull’onda del fascino profuso dalla musica popolare tra le folle euforiche nelle piazze d’agosto. Accade che la zampogna abbia nuovi adepti, nuovi suonatori, nuovi costruttori, una rivista, un festival, alcuni nemici animalisti e soprattutto un maestro di riferimento, Ambrogio Sparagna. 25 DIC 2009