“Lecco dunque sono”. Il riposizionamento in Rai nel cambio di regime Ecco, Beha. E’ una sorta di marziano dell’estetica tivù. E’ un animale strano sottoposto alle censure equamente elargite da destra e da sinistra. Non è affidabile per la destra. Per la sinistra, invece, non è di sinistra. Come una scultura di Michelangelo, è sempre scavato. Con lui, in Rai, vanno sempre a togliere. Ha avuto sempre tutto chiuso. “Sono diventato selvaggina. Qui funziona che si colpisce uno per far stare tranquilli e in santa pace tutti gli altri, ma sono annoiato dalla censura e non mi strappo i capelli. 28 NOV 2013
Perché nessuno difende più i Cinque stelle? Chiedere direttamente a Grillo Michele Serra si è stufato di “giudicare con indulgenza” la “modesta caratura culturale di parecchi eletti delle Cinque stelle”, visto che i medesimi hanno chiesto alla commissione Cultura della Camera di cancellare l’attributo “socialista” per Giacomo Matteotti e di rimpiazzare la parola “socialismo” con “la ridicola perifrasi ‘cultura sociale, economica, ambientale’” (Serra, nella sua “Amaca” su Repubblica, si chiede altresì che cosa possa aver spinto a tanto i Cinque stelle: forse il fatto che Grillo associ storicamente la parola “socialista” a “ladro”? 22 NOV 2013
Il morto era vivo Far pace con l’idea che siamo cugini degli scimpanzé è difficile, ma mai quanto ammettere di aver vissuto in un paese i cui destini sono stati appesi per anni a un magistrato che, alla domanda su cosa sia l’errore giudiziario, risponde così: “Io accuso lei di omicidio e il ‘morto’ è vivo. Questo è un errore giudiziario”. Definizione alquanto restrittiva, da cui si deduce che l’ultimo infortunio risale agli anni Cinquanta del secolo scorso: il caso di Salvatore Gallo, condannato all’ergastolo per aver ucciso il fratello che però – sorpresa! – era vivo e pimpante. Guido Vitiello 16 NOV 2013
Consigli alla Oriana di Rai3 per estendere il metodo Gabanelli Racconterò qui come si è accesa una lampadina nella mia testa, tale e quale ad Archimede Pitagorico. Non mi frutterà il Nobel, temo. Ma potrebbe rivelarsi l’idea che, applicata come si deve dalla promettente Milena Gabanelli, potrebbe farla assurgere ai livelli del Pulitzer, quando era una cosa seria. Alle altezze di Oriana Fallaci. Non per il ritmo e la qualità di scrittura: lì occorrerebbe talento, e quello finora è molto nascosto. Ma per la capacità di denudare i potenti, metterli moralmente in mutande. Forza Gabanelli, non avere più il braccino corto. di Renato Brunetta Redazione 15 NOV 2013
Lager Gomorra Per diventare cuoco ad Auschwitz devi saper tirare di boxe, spiegò a Primo Levi un medico ungherese dopo l’arrivo nel campo, perché ti capita di dover stendere a pugni chi allunga le mani sui viveri. Chissà, dopo un tale apprendistato, come Levi avrebbe schivato il micidiale uno-due che gli è piovuto addosso in questi giorni. Prima Gad Lerner che gli mette in bocca l’espressione “razza ebraica”, un colpo sotto la cintola di quelli che l’arbitro dovrebbe espellerti da tutti i ring del regno; poi l’abbraccio di un pugile più leale, Roberto Saviano – ma un abbraccio nella boxe è insidioso, serve a impacciare i movimenti dell’avversario. Guido Vitiello 09 NOV 2013
La pentola a pressione di Matteo Il paradosso di Matteo Renzi è tutto nella legge della pentola a pressione. La legge dice che anche la più prelibata delle pietanze, se si ritrova per troppo tempo dentro una pentola a cottura accelerata, corre il rischio di arrivare a tavola non con l’aspetto della vivanda delicatamente tostata ma con l’aspetto della portata così abbrustolita da offrire l’impressione di essere bruciata. Ovviamente, la traduzione politica della metafora è il rapporto complicato che esiste tra il sindaco di Firenze e il presidente del Consiglio, il loro gioco di fioretto, le loro divergenze parallele, il loro modo di interpretare con stili diversi il ruolo dei protagonisti di una battaglia simile a quella descritta domenica sulle pagine culturali del New York Times. 09 NOV 2013
Ordine, dall’abolizione all’autoimplosione "Albi di giornalisti! Idea da pedanti, da falsi professori, da giornalisti mancati, da gente vogliosa di impedire altrui di pensare colla propria testa. Giornalisti sono tutti coloro che hanno qualcosa da dire o che semplicemente sentono di poter dire meglio o presentar meglio la stessa idea che gli altri dicono o presentano male”. Luigi Einaudi lo scrisse nel 1945, nel mezzo di riflessioni ancor più radicali e profetiche su quei lacci e lacciuoli che nei decenni successivi hanno imbalsamato cervelli umani e spiriti animali nel nostro paese. Redazione 02 NOV 2013
Le pezze europee Da una settimana Scelta civica è decapitata del presidente e fondatore Mario Monti, da ieri il Pdl è sull’orlo di una nuova crisi tra lealisti (del governo) e lealisti (di Silvio Berlusconi), e adesso entra nel vivo la battaglia per la leadership del Pd con la Leopolda dello scalpitante Matteo Renzi. I tre partiti che sostengono l’esecutivo non offrono al momento fondamenta sufficientemente solide a Enrico Letta, e così ieri il presidente del Consiglio ha tentato, ieri, di farsi forte della sua legittimità europea. Marco Valerio Lo Prete 26 OTT 2013
Cristo senza dottrina né verità Povera bisnonna Antonia, che ha passato una vita fatta di pateravegloria, rosari, messe alle cinque di mattina, segni di croce a ogni santella, catechismo imparato a memoria e precetti morali da praticare scrupolosamente e insegnare con zelo. Povera bisnonna Antonia, e poveri i suoi ottantaquattro anni trascorsi a “dire preghiere” e a osservare “prescrizioni” nella speranza di abbracciare un giorno Gesù, a cui dava del Voi, come usavano le generazioni perbene. Gnocchi e Palmaro Questo Papa non ci piace - Orgoglioso lamento cattolico - Ferrara I nuovi eretici - La coscienza di due cristiani liberi - Scandroglio Come criticare il Papa senza essere eretici - Minopoli Ognuno ha “la sua idea di bene”? Da liberale, dico no a Bergoglio di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro Redazione 22 OTT 2013