Esami di maturità 2019, gli studenti affrontano la prima prova al Liceo Linguistico Manzoni a Milano (LaPresse)

I 100 e lode del sud e l'autonomia

Redazione

La finzione dei voti di maturità. Le cose stanno diversamente, e non per i soldi

Dei brillanti neo maturati della Puglia, e di altre regioni del sud, si può e deve dire solo bene. Hanno preso tanti bei 100 e 100 e lode, soprattutto in Puglia, che con il 3,4 per cento dei diplomati cum laude ha vinto la speciale classifica avulsa nazionale, il 10,8 per cento del totale. Bravi tutti, e viva la scuola. Degli studenti delle regioni del nord, le regioni ricche e che vogliono pure l’autonomia scolastica, orrore, che ogni anno alla maturità risultano essere meno lodevoli dei loro colleghi meridionali, si dirà ugualmente bene: non è colpa loro, è colpa del sistema di valutazione.

  

  

Perché infatti c’è soltanto questa piccola stranezza, ma non è nemmeno una stranezza, capita tutti gli anni, dei risultati dei test Invalsi che dicono, se non il contrario, qualcosa di meno splendente. Dalle risultanze delle prove da poco anticipate dalla commissione risulta infatti – a parte una generale e nazionale pochezza, dal Manzanarre al Reno – che il livello di performance insufficienti al sud arriva a essere doppio rispetto a quello delle regioni del nord. I professori dei licei di Bari o Lecce, o Napoli, diranno che il loro sistema di valutazione è più oggettivo dell’Invalsi. Ma se si osservano con maggiore oggettività i risultati dei curricula di studi successivi, o delle rapidità di ingresso nel mondo del lavoro (che non dipende solo dal fatto che “al nord ce n’è di più”, non è così) si può verificare che la performance complessiva dei sistema di istruzione delle regioni del nord, quelle che prendono meno 100 e 100 e lode, è migliore.

  

Allora perché continuare non tanto a illudere i giovani con voti un po’ troppo fantastici, ma se stessi – cioè gli insegnanti e i gestori e amministratori del sistema scuola nel sud d’Italia – che tutto vada bene? Non va tutto bene, sotto la maschera dei bei voti la produttività dell’istruzione in molte parti del paese non è all’altezza. Ma non lo è già adesso, oggi, anche senza la famosa autonomia “dei ricchi”. E’ il sistema, bellezza, non qualche dollaro in più o in meno buttato in un calderone senza qualità.

Di più su questi argomenti: