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Cattivi scienziati

L'argine rotto delle riviste scientifiche

Un profluvio di parole vuote e costrutti privi di senso arrivano ai pazienti, rafforzando il loro pensiero magico e portandoli fra le braccia dei guru

Enrico Bucci

Ormai la pseudoscienza trova spazio anche nelle riviste di editori accreditati, che anzi hanno creato giornali dedicati alla raccolta di ogni sorta di immondizia epistemica, a patto che si paghi

Di tanto in tanto, appaiono pubblicati su riviste scientifiche accreditate articoli che sono una summa del pensiero magico moderno (?), rivestito di termini scroccati dalla scienza e usati tipicamente nel modo in cui fa la pseudoscienza, ovvero per costruire frasi sintatticamente corrette e semanticamente nulle.

Vediamo, per esempio, un articolo pubblicato giusto una settimana fa in una rivista dedicata esplicitamente alle “medicine integrative e complementari” di De Gruyter.

Lo scopo del lavoro descritto nell’articolo è descritto dagli autori fin dal suo attacco, che suona pressappoco così: “C'è un crescente interesse nell'applicazione della terapia del biocampo come medicina complementare e alternativa (CAM) per trattare varie malattie. Le pratiche includono reiki, qigong, benedizione, preghiera, guarigione a distanza, note come terapie del biocampo. Questo articolo mira a fare il punto sulla conoscenza scientifica accumulata in studi preclinici e clinici per validarne il possibile uso come medicina alternativa in clinica.”

Ora, quello dichiarato dagli autori potrebbe sembrare quasi un intento rispettabile – se non per il fatto che utilizzano l’ossimorico “medicina alternativa”, in luogo di quelli che il marketing del settore ha già individuato come aggettivi meno discutibili – “integrativo” o “complementare”; ma, senza neppure doversi impegnare nella lettura, il sunto dei loro risultati, come descritti dagli autori, è già sufficiente a comprendere con quale specie di ciarlataneria si abbia a che fare. Essi scrivono infatti che “gli effetti delle terapie energetiche del biocampo si osservano a causa del pensiero quantistico del guaritore, e la trasmissione dell'energia quantistica al soggetto porta alla guarigione che avviene spiritualmente attraverso una comunicazione istantanea a livello quantistico per mezzo dell’entanglement quantistico”.

Chi sono gli autori? Si tratta di individui affiliati alla “Trivedi Global Inc”, un’organizzazione sul cui sito scopriamo che “L'energia di biocampo umana possiede un'energia sottile che ha la capacità di operare in maniera efficace. Questa energia può essere raccolta e trasmessa da coloro che possiedono il dono a esseri viventi e oggetti inanimati attraverso un processo di trattamento o terapia di guarigione mediante biocampo energetico.” Questa pseudoscienza è il prodotto di un’organizzazione che spicca fra quelle simili per dimensione e influenza: per accorgersene, basta dare un'occhiata ai siti attraverso cui fa propaganda ma, soprattutto, alle centinaia di pubblicazioni su riviste più o meno ufficialmente scientifiche. Di fronte ad esempi come quelli appena riportati, ed anche espandendo a piacere la lista guardando ai 65 lavori citati nella bibliografia dell’articolo menzionato in apertura, chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio, passata la fase iniziata delle risate, è presto preda di un’irresistibile noia, dovuta al suonare vacuo di nomi, verbi e aggettivi in tautologica ed estenuante ripetizione; è questo esattamente uno dei marchi di fabbrica del discorso pseudoscientifico, che ricorre all’ipnotica ripetizione ad infinitum costruita in genere su una ristretta selezione del vocabolario scientifico.

Il termine αδρανώ è la traduzione di "girare a vuoto" in greco antico; conierò dunque il termine “adranolalìa” ad indicare la tiritera con cui immancabilmente si riveste ogni forma di pseudoscienza, per cercare di sedurre l’orecchio di chi è alla ricerca di qualcosa di meno faticoso della comprensione della realtà, e magari sfilargli qualche migliaio di dollari se si è fortunati, ma nei casi peggiori indirizzandolo a credere di poter guarire il cancro con i “biocampi”.