editoriali
Carri armati sulla Luna
Non solo Artemis. A Londra si discute di militarizzazione dello spazio
Secondo tentativo. Dopo il problema al motore della scorsa settimana che aveva costretto a un rinvio, la Nasa ci riprova: potrebbe partire oggi la missione Artemis, cioè il ritorno sulla Luna dell’America e delle agenzie spaziali alleate, dal Canada all’Esa europea. La nuova Corsa allo spazio, la competizione tra la coalizione occidentale e quella delle autocrazie, Cina e Russia, non è partita benissimo e per le stesse ragioni di qualche decennio fa: mentre Pechino e Mosca evitano di pubblicizzare gli impedimenti, i passi falsi o gli errori, a Washington è tutto il contrario. Dal punto di vista scientifico potrebbe perfino essere trascurabile: “Hai il razzo che hai progettato, e poi hai il razzo che hai effettivamente costruito. E serve un po’ di tempo per capire come funziona davvero il secondo”, ha scritto su Twitter dopo il primo rinvio della missione Artemis l’astrofisico Jonathan McDowell.
Il problema è più che altro politico: fare le cose in fretta per arrivare primi aumenta il rischio di missioni fallimentari, che potrebbero essere un danno d’immagine per la Difesa, non solo americana ma internazionale. Non è un caso se il giorno prima del nuovo tentativo di lancio il governo di Londra ha reso pubblico un documento sulla “dottrina militare del Regno Unito nello spazio”. Una nuova dottrina militare a cui si ispira per le sue politiche spaziali e il messaggio di fondo è essenzialmente uno: lo spazio è di dominio globale e le attività spaziali militari, civili e commerciali sono interconnesse. Per questo di fondamentale importanza è la capacità di creare alleanze, rafforzare quella già in essere con l’America, e trovare nuovi strumenti per mettere in sicurezza i propri progressi tecnologici. Nel documento si citano chiaramente tutte le possibilità di uso dello spazio in modo aggressivo – dal “controllo” coercitivo all’attacco nucleare – e le potenziali risposte della Difesa spaziale inglese. Al di là di Artemis, si sta formando di fatto un’altra dimensione della guerra, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ci avvicina sempre di più a una militarizzazione dello spazio.
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