Il Nobel Parisi contro il biodinamico: "Una pratica stregonesca"

Il professore emerito della Sapienza all'inaugurazione dell'anno accademico 2021-22: "Promuovere una cultura basata sui fatti per impedire che si diffondano pseudoscienze". La risposta di Mattarella: "La legge che equipara agricoltura biologica e biodinamica è un'ipotesi lontana"

Giorgio Parisi professore emerito della Sapienza e premio Nobel per la fisica 2021, è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2021-2022 dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con la lectio magistralis dal titolo "Il senso della Scienza". Durante il suo intervento Parisi ha attaccato le tendenze antiscientifiche che stanno prendendo piede nella nostra società. In particolare ha criticato il fatto che stia "per essere rocvonosciuta da una legge dello stato italiano" l'agricoltura biodinamica, che ha definito come "una pratica francamente stregonesca". Il disegno di legge citato dal Nobel equiparerebbe l'agricoltura biodinamica all'agricoltura biologica. Su quel testo si sono espressi molti rappresentanti della comunità scientifica. In diverse interviste al Foglio hanno parlato, per esempio, la senatrice Elena Cattaneo, che è tornata sul tema anche durante il nostro Festival dell'innovazione 2021, l'Accademia dei Lincei – una delle istituzioni scientifiche più antiche d'Europa –, Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” Irccs, oltre ad Alessandro Vitale e Gennaro Ciliberto della Federazione italiana Scienze della Vita.

   

"Vorrei rassicurarla sulla agricoltura biodinamica di cui ha parlato", ha risposto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "È una questione che sta nel Parlamento e io notoriamente non posso pronunciarmi ma posso ben dire che vi sarebbero, perché diventasse legge, alcuni altri passaggi – parlamentari anzitutto – che rendono lontana questa ipotesi".

    

La lectio magistralis di Parisi

"Ci sono forti tendenze antiscientifiche nella società attuale, il prestigio della scienza e la fiducia in essa stanno diminuendo velocemente. Insieme a un vorace consumismo tecnologico si diffondono largamente le pratiche astrologiche, omeopatiche e antiscientifiche e sta per essere riconosciuta da una legge dello stato italiano una pratica francamente stregonesca come l'agricoltura biodinamica", ha detto Parisi. "Non è pensabile lo sviluppo tecnologico senza un parallelo avanzamento della scienza pura e la profonda integrazione tra scienza e tecnica potrebbe far pensare che la scienza abbia un futuro radioso in una società che diventa sempre più dipendente dalla tecnologia avanzata. In realtà oggi sembra vero tutto il contrario: ci sono forti tendenze antiscientifiche nella società attuale, il prestigio della scienza e la fiducia in essa stanno diminuendo. Abbiamo il dovere di promuovere una cultura basata sui fatti per impedire che si diffonda una pseudoscienza", ha sottolineato Parisi.

  

"Non è facile – secondo il premio Nobel – capire fino a fondo l'origine di questo fenomeno: è possibile che questa sfiducia di massa nella scienza che arriva fino al nostro parlamento sia dovuta anche a una certa arroganza degli scienziati che presentano la scienza come sapienza assoluta, rispetto agli altri saperi opinabili, anche quando in realtà non lo è sempre. Proprio il rifiuto di non accettare i propri limiti può indebolire il prestigio degli scienziati che a volte sbandierano un'eccessiva sicurezza che non è autentica, davanti a un'opinione pubblica che in qualche modo ne avverte la parzialità di vedute e i limiti".

 

Parisi, nel suo intervento, ha parlato anche delle responsabilità di quei "cattivi divulgatori che presentano i risultati della scienza quasi come una superiore stregoneria le cui motivazioni sono comprensibili solo agli iniziati". Secondo Parisi "per affermare la scienza come cultura bisogna rendere la popolazione consapevole di cosa è la scienza. Stiamo entrando in un periodo di pessimismo sul futuro che ha la sua origine da crisi di varia natura, mentre una volta si pensava che il futuro sarebbe stato necessariamente meglio del presente, si è intaccata la fede nel progresso, nelle magnifiche e progressive sorti dell'umana gente: molti temono che le future generazioni staranno peggio di quelle attuali. E come la scienza aveva il merito del progresso, così adesso la scienza riceve il biasimo del declino". Infine, il Nobel ha sottolineato che "abbiamo il dovere di promuovere una cultura basata sui fatti per impedire che si diffonda una pseudoscienza".