Dati e numeri

In terapia intensiva sette pazienti su dieci non sono vaccinati

Redazione

Sale la pressione ospedaliera e a dicembre aumentano tra i novax anche i ricoveri ordinari per Covid: più 46 per cento. Mentre nell'ultima settimana risulta in crescita anche il numero dei bambini in ospedale (+46 per cento). Il report della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere

Mentre la variante Omicron si fa sempre più predominante, e il governo pensa a una nuova stretta, che potrebbe arrivare già oggi dopo il Consiglio dei ministri previsto per questo pomeriggio, sette ricoveri su dieci in terapia intensiva riguardano pazienti non vaccinati, più precisamente il 71 per cento. È uno dei principali dati evidenziati dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere che ha condotto oggi un'indagine su 21 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio, considerando una popolazione ospedaliera di 1.478 pazienti adulti e 66 pediatrici.

Il documento della Fiaso mostra ancora una volta come il vaccino rappresenti il principale strumento per prevenire gli effetti più gravi del virus, oltre all'importanza della terza dose. Perché, spiega ancora il report, tra i vaccinati costretti in terapia intensiva, l'84 per cento aveva completato il ciclo con due dosi da oltre quattro mesi e non aveva ancora eseguito la dose booster raccomandata. Ed è proprio per questo che il generale Figliuolo ha annunciato che dal 10 gennaio inizieranno anche le somministrazioni a 120 giorni.

 

Più in generale, ricostruiscono ancora i numeri pubblicati da Fiaso, tra il 7 e il 28 dicembre si registra anche un aumento del 46 per cento tra i ricoveri ordinari dovuto al Covid, per quanto riguarda i no vax. Contestualmente, nello stesso periodo e senza considerare distinzioni tra immunizzati e no, l'aumento dei ricoveri è del 33 per cento. Tendenze in salita, che non risparmiano nemmeno i bambini, il cui ricorso a cure ospedaliere è cresciuto del 46 per cento nell'ultima settimana.

In questa fase, "occorre guardare meno al numero di tamponi positivi e di contagi e focalizzare l'attenzione sugli ospedali che danno davvero il passo dell'epidemia. Assistiamo a un incremento dei ricoveri, ma di gran lunga inferiore rispetto ai numeri di un anno fa; le aziende sanitarie e ospedaliere hanno comunque predisposto, in linea con quanto richiesto dal ministero della Salute, piani per l'attivazione di posti letto in base all'andamento dei ricoveri", ha sottolineato il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore: "I numeri ci restituiscono il quadro di una pandemia che colpisce e corre soprattutto tra i non vaccinati e che tra chi non ha la protezione del vaccino determina le più gravi conseguenze".

 

Di più su questi argomenti: