Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Liberiamo i nonnini

Giacomo Poretti

Appello per tornare ad abbracciare gli anziani nelle Rsa. Regaliamogli un ultimo sorriso

Vogliamo liberare gli anziani? Dopo aver liberato i ristoranti, le palestre, i negozi, le scuole, gli stadi, i cinema, gli spettacoli, i matrimoni, le feste di compleanno, le discoteche, vogliamo liberare anche gli anziani? Esattamente dal mese di febbraio 2020, migliaia di anziani ospiti delle case di riposo (Rsa) vivono in una specie di sequestro.

 

Inizialmente gli anziani, che d’ora in avanti chiamerò nonnini e nonnine, hanno subìto la calata devastante del virus: nessuno era preparato, non è mia intenzione additare alcuna responsabilità, anzi bisognerebbe sottolineare l’abnegazione e il sacrificio degli operatori in quelle strutture, le scelte dei dirigenti erano così difficili che in cuor mio non ho nulla da rimproverare loro. Ma ora siamo a 15 mesi senza che i nonnini e le nonnine, quelli rimasti in vita, ricevono un abbraccio o una carezza di mano dai propri figli o nipoti. Eppure i nonnini e le nonnine sono tutti vaccinati, quelli rimasti in vita. E’ vero che sono state approntate le stanze degli abbracci: un divisorio di plastica trasparente con fori che consentivano alle braccia di toccare i nonnini e le nonnine. Questo condom degli abbracci non è la stessa cosa di un abbraccio vero, così come è diverso quell’altro tipo di abbraccio senza la protezione di lattice: lo sanno tutti persino i nonnini e le nonnine.

 

Ora è tutto liberato tranne i nonnini le nonnine. Non si possono andare a trovare così come si entra in un negozio a comprare un paio di mutande, o a sedersi al ristorante e ordinare una pizza, o giocare a calcetto con gli amici, no. I nonnini e le nonnine vanno protetti! Anche se sono vaccinati, anche se sono vaccinati i figli dei nonnini e delle nonnine. Forse chi ha redatto questi regolamenti non sa che quando sei un ospite di una Rsa, per età, condizione fisica, o gusti personali, non ti interessa andare in un negozio a comprare l’ultimo slip alla moda, o prenotare in un ristorante dove servono il Wagyu, o tantomeno giocare a calcetto con i compagni della leva del 1927, o andare alla balera con le tue amiche del 1932. No, ti importa solo di vedere i tuoi figli e più ancora i tuoi nipoti: l’unico sguardo che li tiene in vita, più del risotto, dell’animazione, e delle videochiamate.

 

Vogliamo liberare gli anziani per favore? Vogliamo regalare loro gli ultimi sorrisi? Vogliamo consentire ai nonnini e alle nonnine di farsi accogliere nell’abbraccio di carne dei loro figli?

 

A furia di proteggerli li stiamo condannando a una doppia reclusione, come se la vita fosse solo il suo prolungamento, senza che nessuno si assuma la responsabilità di ciò che accade, in questo modo li priviamo dell’affetto e del calore, che è la cosa più importante della vita, ed è la cosa che più desiderano i nonnini. Chi è stato genitore sa che certe sere, prima di addormentarsi, si attende la telefonata del figlio che tutto va bene. Quando sei un ospite di una Rsa non ti accontenti più di una telefonata:  vuoi andare a dormire dopo che hai ricevuto l’abbraccio dei tuoi figli.

 

Loro non lo dicono, perché i nonnini e le nonnine tendono sempre a dire che non hanno bisogno di niente, ma più si diventa vecchi e più si diventa bugiardi riguardo alla propria salute. Per favore, liberiamo i nonnini e le nonnine. Sarebbe un bel modo per ringraziare i nonnini e le nonnine per tutto quello che hanno fatto per noi.

 

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