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salute

La guerra commerciale sui vaccini e il ruolo della politica

Rosaria Iardino

Vacciniamoci in fretta, anche con AstraZeneca, e non perdiamo la fiducia in Aifa ed Ema

Cosa sta accadendo nel nostro paese? Si era avviata a fatica una campagna vaccinale, si trattava di entrare a regime e vaccinare più persone possibili nel minor tempo possibile. Le persone cominciavano a parlare di nuovo di speranza dopo un anno lunghissimo e drammatico. E invece c’è di nuovo sconcerto tra la gente, tra i medici e tra chi come me da ormai trent’anni per diversi motivi conosce bene le procedure della sperimentazione cliniche, quelle procedure che negli ultimi decenni si sono evolute con l’unico scopo di tutelare gli esseri umani dagli eventi avversi e offrire salute. Chi si è occupato e si occupa seriamente, indipendentemente dal Covid, di vaccini e farmaci, rimane incredulo per quanto sta accadendo, e la prima cosa che viene da chiedersi è se ci sia qualcuno che ha nascosto qualcosa. La risposta è no, non è così. Ogni nuovo farmaco, vaccino o dispositivo medico porta con sé un pezzetto d’innovazione in più sia per efficacia sia per ridotti effetti collaterali che però non sono mai pari a zero, mai; nemmeno i farmaci da banco sono privi di rischi, eppure sui vaccini per il Covid si è giocato sull’ignoranza e sull’ingenuità delle persone. La politica e alcuni media, con tutto il rispetto nei confronti delle diverse competenze e professionalità, hanno sbagliato; la politica europea ha preferito un atteggiamento unitario non scientifico, dopo che la Germania ha assunto un’inspiegabile posizione unilaterale di sospendere solo un vaccino alcuni paesi europei, tra i quali noi, hanno preferito seguire la scia. Ma non c’è l’Ema a tutela e garanzia per i paesi membri? Sarà difficile che con giudizio positivo di quest’ultima le persone si affrettino a richiedere il vaccino AstraZeneca, azienda che forse sta pagando un prezzo troppo alto in questa vicenda. Leggo che nella bella Sicilia c’è un caso di coincidenza di morte con la somministrazione del vaccino Pfizer, ma molti organi di informazione non hanno speso una parola, e andrebbe bene così se la stessa cosa fosse accaduta per gli altri vaccini. Causa ed effetto vanno prima provati e poi giudicati perché, come dicevo, il rischio non sarà mai pari a zero.

E allora mille riflessioni si moltiplicano nella mente e prendono forma in una domanda che non ci si può non porre: e se si trattasse di una guerra commerciale? Perché bisogna ricordare che quando verrà dichiarata la fine della pandemia e si giungerà a un livello endemico, le industrie del farmaco venderanno i loro vaccini nel mercato libero e i cittadini potranno scegliere cosa comprare. Viene facile pensare che si andrà nella direzione che l’opinione comune ha dichiarato essere la migliore. E qual è il ruolo della politica? La politica deve farsi trovare pronta e compatta per garantire fonti corrette sulle quali basare l’informazione, diversamente si genereranno solo rabbia e frustrazione che potrebbero portare ad azioni non solo deprecabili, ma anche rischiose. Con l’ignobile attacco all’Istituto Superiore di Sanità, un attacco dunque a un’istituzione politica che comunica solo basandosi sui dati e non sulle emozioni e l’unico serio in questa querelle dove ognuno pensa di poter dire la propria, ne abbiamo avuto un esempio. Vacciniamoci il prima possibile e con tutto quello che avremo a disposizione, AstraZeneca inclusa, e non perdiamo la fiducia in Aifa ed Ema, altrimenti saremo in balia della finanza che governa le aziende farmaceutiche.

 

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