L'organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l'allarme per l'aumento dei casi di morbillo in Europa

Oltre 2mila casi di morbillo in Italia nel 2018: siamo tra i peggiori in Europa

Redazione

In Europa 41mila contagi e 37 morti per l'epidemia. L'Organizzazione mondiale della Sanità lancia l'allarme e anche l'Ue si dice preoccupata per il nostro paese

Il report dell'Organizzazione mondiale della Sanità avverte che i casi di morbillo in Europa hanno raggiunto il livello massimo negli ultimi dieci anni. In Europa 41 mila tra bambini e adulti sono stati infettati solo nei primi sei mesi del 2018 e 37 persone sono morte. A preoccupare in particolare l'agenzia speciale delle Nazioni Unite c'è l'Italia, dove resta acceso il dibattito tra favorevoli ai vaccini e  i movimenti no vax.

 

Tra i paesi membri dell'Oms, il record di infezioni degli ultimi 7 anni era stato di 23mila, mentre il minimo era stato di 5.273 nel 2016. 7 tra gli stati membri hanno registrato oltre mille infezioni nel 2018, tra cui Italia, Francia, Georgia, Grecia, Russia, Serbia e Ucraina. Quest'ultima è stata la nazione più colpita, con oltre 23mila casi, oltre la metà del totale della regione dell'Unione europea. In tutti questi paesi sono stati segnalati decessi correlati al morbillo, con la Serbia che ha registrato il maggior numero, 14.

 

"Stiamo assistendo a un drammatico aumento delle infezioni e di prolungate epidemie in molti stati - ha dichiarato Zsuzsanna Jakab - Chiediamo a tutti i paesi di attuare immediatamente misure adeguate al contesto per fermare l'ulteriore diffusione del morbillo. La buona salute inizia per tutti con l'immunizzazione e, fintanto che questa malattia non verrà eliminata, non riusciremo ad essere all'altezza degli impegni e degli obiettivi legati allo sviluppo".

 

Anche una portavoce della Commissione europea, Anca Paduraru, si è detta molto preoccupata, in particolare per il nostro paese: “Tre dei sette stati con la più alta incidenza di casi di morbillo (Francia, Grecia e Italia, ndr) in Europa sono membri dell'Unione europea. La Commissione sta lavorando per rafforzare la cooperazione contro le malattie che si possono prevenire con il vaccino”. La portavoce ha aggiunto che "non c'è ragione per un calo della copertura, la debole immunizzazione in un paese mette a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini in tutta Europa".

  

I DATI SULL'ITALIA

Nel primo semestre del 2018 sono già 2.029 i casi di morbillo nel nostro paese. Un dato molto alto rispetto alla media degli altri stati membri dell'Ue, ma inferiore in confronto ai livelli dell'anno scorso. Al termine del primo semestre del 2017 - da gennaio a luglio - erano stati diagnosticati 4.080 casi di morbillo, quasi il doppio rispetto al 2018. La Sicilia è la regione più colpita: si sono verificati 422 casi per ogni milione di abitanti. Inoltre, sono stati segnalati quattro decessi nel 2018, che si sono sommate alle quattro morti avvenute l'anno precedente. L'89,4 per cento dei casi si è verificato in sette regioni: Sicilia (1.066), Lazio (204), Calabria (144), Lombardia (131), Campania (128), Emilia Romagna (77) e Toscana (64). Nel 91,3 per cento dei casi chi ha contratto il morbillo era non vaccinato, mentre il 5,4 per cento aveva effettuato una sola dose delle due necessarie per essere immuni.

  

IL RAPPORTO DELL'OMS

Gli esperti che hanno scritto il rapporto ricordano che il virus del morbillo è "eccezionalmente contagioso e si diffonde facilmente tra chi è più fragile e sensibile da un punto di vista clinico. Per prevenire l'epidemia è necessaria la copertura vaccinale di almeno il 95 per cento della popolazione con due dosi di vaccino ogni anno. Sforzi maggiori vanno fatti per immunizzare i bambini, gli adolescenti e gli adulti che non sono stati vaccinati in precedenza".

 

Secondo la ricerca dell'Oms, la percentuale di immunizzazione in Europa è aumentata dall'88 per cento al 90 per cento nell'ultimo anno. Tuttavia, i dati mostrano che ci sono delle grosse diseguaglianze nei risultati ottenuti dai singoli paesi. Secondo l'ultima valutazione della commissione dell'Oms che monitora il contagio del morbillo e della rosolia (Rvc), 43 dei 53 stati membri hanno interrotto la diffusione endemica del morbillo e 42 hanno sospeso quella della rosolia. Tuttavia, il tasso d'immunizzazione di alcuni paesi rimane sotto il 70 per cento. Inoltre, la trasmissione del morbillo è riapparsa - ed è proseguita per oltre 12 mesi - in alcuni paesi che avevano precedentemente eliminato la malattia.

 

Il direttore della divisione dell'Oms che si occupa di malattie contagiose, Nedret Emiroglu, ha detto che  “questa inversione di tendenza mostra come ogni persona che non è immune dalle malattie rimanga vulnerabile a prescindere dal loro luogo di residenza, e ogni paese dovrebbe impegnarsi per aumentare l'immunizzazione". Tutti i ministri della Salute dei 53 paesi che aderiscono all'Oms esamineranno i progressi nella lotta al morbillo durante la 68esima sessione del Comitato regionale per l'Europa dell'Oms, che si terrà a Roma dal 17 al 20 settembre.