Contro Mastro Ciliegia

Arrivano Salvini, Cardini e Canfora: la storia è già farsa 

Maurizio Crippa

Allo scoppiare di ogni polemica, c'è un indicatore infallibile che segna il momento in cui la tragedia diventa poco seria, come nel caso del libro del generale. Ed è legato alle interviste a due importanti storici italiani

E’ ben vero che il caso sarebbe già chiuso, per manifesta infondatezza, dopo che Matteo Salvini è sceso in campo a difendere la libera circolazione del libro di Vannacci al grido “non siamo in Corea del nord”. Dimenticando, forse, i bei tempi in cui faceva scampagnate con Antonio Razzi, in Corea del nord, e ne ammirava “lo splendido senso di comunità, si vedono cose che in Italia non ci sono più: i bimbi giocano in strada”. D’un tratto è diventato un lager? Ma è pur vero che c’è un puntatore culturale, una cartina di tornasole del dibattito, che segnala infallibilmente quando una qualsiasi polemica è ormai scaduta in farsa.

Di solito è quando intervengono o vengono intervistati Franco Cardini e Luciano Canfora, storici per tutte le opinioni. Che stavolta, ma non è la prima, planano in pagina con la più banale delle ideone, roba che veniva in mente anche alla Settimana Enigmistica: “Vannacci si rassegni, Giulio Cesare era gay” (o bisex, i libri di storia sono lastricati di lacune). Citare Alessandro Magno era troppo banale. Ma il bon mot è così alla portata di tutti che lo hanno ripreso anche firme di gran prestigio. Ma che vuol dire? Forse Gengis Khan, e dico forse, era un cis assatanato. E allora? Allora niente, quando arrivano gli storici a gettone la storia è già finita. In farsa. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"