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Roma Capoccia

Lazio alla prova dei conti. Rocca presenta il primo bilancio, ma dopo l'accordo con Meloni

Marianna Rizzini

"No all'indebitamento, taglio alle tasse". L'opposizione si prepara all'esame punto per punto. La manovra, le cifre

Roma. Una conferenza stampa per illustrare bilancio di previsione 2024-2026 e proposta di legge di stabilità 2024, e un palco da cui lanciare il messaggio: questa è una manovra che “mette fine all’indebitamento costante”. Protagonista, il governatore del Lazio Francesco Rocca, alla sua prima prova in materia di finanze regionali; coprotagonista, l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini. Spettatrice: l’opposizione, che ora esaminerà il materiale arrivato dalla Giunta (che ha dato l’ok a un bilancio di previsione da oltre 18 milioni di euro e a una legge di stabilità da 100 milioni di euro). Ieri dunque, nella maggioranza laziale, ricorreva il concetto: per la prima volta dopo molti anni (accusa alle amministrazioni precedenti) il bilancio di previsione stabilisce che, per gli anni dal 2024 al 2026, non è previsto il ricorso al debito per finanziare gli investimenti. Dall’opposizione, invece, si ricordava che, non molto tempo prima, la Regione Lazio e il governo di Giorgia Meloni avevano firmato un accordo per lo sviluppo e la coesione. “Questa è anche la mia regione, c’è un pezzo di cuore particolare”, aveva detto in quell’occasione la premier: “L’accordo di coesione con la regione Lazio è il quarto che firmiamo ed è quello finanziariamente più cospicuo: 1,2 miliardi di euro, di cui 192 milioni già assegnati come anticipo nel 2021. Aggiungendo le varie quote di cofinanziamento, complessivamente oggi stiamo parlando di un finanziamento che si aggira attorno ai 2,2 miliardi per il territorio del Lazio”. “Non è poco”, rimarcavano dal Pd locale. “Operiamo in attuazione di una volontà politica di riduzione del gigantesco indebitamento regionale, in conformità con i rilievi della Corte dei conti”, ripeteva intanto Rocca, sottolineando che, nella legge di stabilità, viene istituito un fondo “per la riduzione della pressione fiscale e il sostegno al reddito” (dotazione finanziaria complessiva pari appunto a 100 milioni di euro per il 2024). “Basta demagogia dalle opposizioni, questo è un bilancio del rigore e dello sviluppo”, diceva Rocca, “abbiamo la responsabilità di non perdere nemmeno un giorno”. Nel centrosinistra ci si preparava a ribattere punto per punto. Intanto ieri parlavano i sindacati: “Segno meno per la giunta Rocca rispetto al bilancio”, non aiuta lavoratori e pensionati”, diceva dalla Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola, e la frase suonava come anteprima delle future critiche dei partiti. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.