Flash mob contro la violenza sulle donne organizzato dai componenti dell’intergruppo per i diritti delle donne (LaPresse) 

Verso la piazza del 25

Lo schema Schlein-Meloni si ripete in scala regionale, con focus sulla violenza di genere

Marianna Rizzini

La segretaria del Pd chiama la premier per avviare un confronto, sull’onda della morte di Giulia Cecchettin: lavoriamo insieme sulla prevenzione, è il concetto, ed è un altro passo di avvicinamento allo schema del riconoscimento reciproco tra avversarie

È il giorno in cui il Senato approva il ddl contro la violenza di genere, anche se in un’Aula semivuota. Ed è anche il giorno in cui la segretaria del Pd Elly Schlein chiama la premier Giorgia Meloni per avviare un confronto sullo stesso argomento, sull’onda della morte di Giulia Cecchettin: lavoriamo insieme sulla prevenzione, è il concetto, ed è un altro passo di avvicinamento allo schema del riconoscimento reciproco tra avversarie (con Giuseppe Conte in mezzo).

 

Intanto, però, le mosse di Schlein e Meloni vengono anticipate su scala regionale, in attesa della manifestazione di sabato 25, indetta dal movimento femminista “Non una di meno” nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, senza bandiere o simboli di partito. Si è mosso infatti con anticipo il Pd, per mano delle consigliere regionali Eleonora Mattia e Marta Bonafoni, attraverso la presentazione in Consiglio di due proposte di legge su educazione sessuale e all’affettività e sull’educazione alla parità di genere: “Un minuto di silenzio nelle scuole italiane per Giulia Cecchettin e per tutti i femminicidi, che nel nostro paese vedono una donna uccisa ogni 48 ore, non può bastare a placare la rabbia e il dolore né a far maturare le coscienze, nate e formatesi, in un sistema in cui il patriarcato è ormai un fenomeno strutturale”, hanno dichiarato Mattia e Bonafoni in una nota congiunta, chiedendo al governatore del Lazio Francesco Rocca di attivarsi: “Per quanto siano importanti i gesti simbolici, è solo con azioni concrete che saremo credibili agli occhi delle giovani generazioni, come adulti, come Stato, come istituzioni a tutti i livelli, in qualità di garanti dei diritti delle donne e della cultura del rispetto”. “Usciamo dal silenzio, il patriarcato non fa rumore”, dice Mattia, mentre da destra si fa sentire il senatore di FdI e punto di riferimento della destra romana Andrea De Priamo, augurandosi che il ddl contro la violenza di genere “spinga i cittadini a dire basta alla violenza contro le donne e a dire sì all’etica della gentilezza e alla cultura del rispetto”.

    

Anche Italia Viva si muove sul piano locale, in vista del 25, con un evento nella Sala della Promoteca in Campidoglio (“Libere dalla violenza, libere di vivere”), alla presenza, tra gli altri, della deputata Maria Elena Boschi, di alcuni consiglieri regionali e comunali di Iv, e di attivisti, esperti ed esponenti delle associazioni di settore. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.