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Roma capoccia

Enzo Foschi è il nuovo segretario del Pd a Roma: sfida locale rimandata

Marianna Rizzini

Le correnti si auto-tacitano e i dem segnano una pax romana. Il partito, tutto il partito, vuole essere ascoltato: no alle decisioni prese da altri e no allo spreco delle occasioni di vero rinnovamento

Da candidato unico a segretario del Pd Roma: lo zingarettiano di ferro Enzo Foschi è stato ufficialmente proclamato segretario dem cittadino durante l’assemblea che ha ratificato anche la nomina a presidente per la consigliera comunale pd Giulia Tempesta e quella a vicepresidente per Federica Serratore e Sabrina Giuseppetti. La concordia sembra regnare sotto il sole, ma è proprio l’apparente pax romana a essere messa sotto accusa da chi, nel partito, avrebbe preferito una competizione congressuale più allargata. Fatto sta che, non da oggi, le correnti che il neosegretario locale Foschi, già coordinatore della mozione Schlein a Roma, dice di non voler vedere all’opera, si sono auto-tacitate per raggiungere l’obiettivo (da un lato quello di creare un clima più disteso attorno al sindaco Roberto Gualtieri, dopo mesi di tensione interna che correva sottotraccia; dall’altro quello di rilanciare il partito, ammaccato dopo la sconfitta nazionale). E però qualche progetto alternativo per la segreteria c’era, sul tavolo, specie nell’area dei Giovani democratici: tra gli altri, erano stati fatti i nomi dei consiglieri comunali dem Giovanni Zannola e di Nella Converti. Nessuno poi si è presentato contro Foschi, e anzi la piattaforma “Roma per noi”, animata da alcuni di quei nomi, ha lanciato una lista a sostegno dell’attuale segretario, lista che ha raggiunto il 18 per cento dei consensi. E se Converti oggi augura “un grande in bocca al lupo a Foschi”, augurandosi che le istanze emerse durante il dibattito congressuale restino patrimonio comune, la consigliera del VII municipio Rosa Ferraro ripercorre l’azione sul campo dei giovani animatori della piattaforma (che, presentando la lista, hanno chiesto a Foschi di sposare un maggiore coinvolgimento di sezioni e iscritti). Il partito, tutto il partito, vuole essere ascoltato: no alle decisioni prese da altri e no allo spreco delle occasioni di vero rinnovamento, è il concetto. Il nuovo segretario, intanto, ex vicesegretario regionale pd, sostenuto da schleiniani, AreaDem e bonacciniani (area Claudio Mancini), ha inaugurato il mandato in nome di una “maggiore presenza” pd e del no ai “sussurri alle spalle del sindaco”: “La fine del congresso non rappresenta la chiusura di un percorso, ma l’inizio di uno nuovo dove tutti possano sentirsi protagonisti”, ha detto Foschi. Domani la prima uscita ufficiale, con l’apertura della festa dell’Unità a Caracalla. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.