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roma capoccia

A Roma Gualtieri vuole sostituire il capo dei vigili

Cesare Coldilana

Il sindaco della Capitale è pronto a rimuovere Ugo Angeloni, eredità della scorsa giunta presieduta da Virginia Raggi, dal suo incarico 

Si addensano nere nubi sul comandante dei Vigili urbani di Roma, Ugo Angeloni. L’amministrazione Gualtieri è tutt’altro che soddisfatta della guida di Angeloni, nominato nel dicembre 2020 dall’allora sindaco, Virginia Raggi. A Palazzo Senatorio, Angeloni, proveniente dalle fila della Polizia dove è dirigente superiore, viene considerato “non in grado di assicurare quel salto di qualità nell’azione del Corpo che Gualtieri vorrebbe”. Da alcune settimane, discretamente, Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco, si muove incontrando i sindacati ma anche i comandi dei quindici gruppi territoriali e di quelli speciali. E lavora con il ministero dell’Interno per identificare le caratteristiche e la figura del successore.

 

Il fatto che nessuno dei soggetti fino a oggi ascoltati - nemmeno Cgil, Cisl, Uil e Ugl - abbia difeso il comando di Angeloni è una spia, per il vertice del Comune, che ormai sia ora di pensare a un avvicendamento. La scoperta dell’erogazione nel 2021 di 748 mila ore di straordinario ha finito per azzerare ulteriormente la fiducia del sindaco nel suo comandante. Un fatto che si aggiunge alle critiche sulla resa in termini di controllo del territorio, fluidificazione del traffico, repressione delle violazioni al codice della strada. Non c’è nulla di ufficiale, ancora. Solo conciliaboli interni che prendono le mosse anche dai malumori interni agli stessi pizzardoni romani: ordini di servizio sbagliati, decisioni incomprensibili ai più come quella di azzerare la comunicazione istituzionale del corpo riducendola ai soli orari d’ufficio, emarginazione di alcuni ufficiali a vantaggio di altri.

 

Tutti questi elementi insieme hanno un peso all’interno dei “pizzardoni” ormai scesi pericolosamente quasi al di sotto delle 5 mila unità. Sulla carta l’organico, in rapporto alla popolazione e al territorio da controllare, dovrebbe essere di quasi 9 mila uomini. Il problema avvicendamento si apre su due fronti. Primo: come sostituire Angeloni senza creare strappi anche mediatici – come avvenne con la Raggi quando se ne andarono sbattendo la porta i predecessori di Angeloni, Paolo Gerometta e Stefano Napoli – verificando anche il contratto che lega Angeloni al Comune. Secondo: chi scegliere come successore: a differenza degli interni, come Paolo Buttarelli, Antonio Di Maggio e lo stesso Stefano Napoli, tutti i comandanti esterni al corpo sono stati mal digeriti e non sono riusciti a brillare, a causa di tensioni interne, dell’organico sempre più assottigliato e inadeguato ai compiti richiesti. 

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