Roma Capoccia
L'Inceneritore a Roma si fa nel 2025, ma nel frattempo?
La monnezza tracima, Ama non sa più dove metterla, Gualtieri ammette il problema e pensa di rivolgersi a Cerroni per trasferire i rifiuti a Guidonia
Ormai è una costante. Da ovest ad est, da nord a sud. Ogni postazione cassonetto della città diventa a giorni alterni una microdiscarica. Gli operatori ecologici di Ama ormai ci scherzano su: “La trasferenza (dove depositare i rifiuti prima dell’invio agli impianti ndr) l’hanno fatta diffusa”. Oggi il sindaco Roberto Gualtieri sarà a Parigi. In agenda è prevista anche una visita al termovalorizzatore della capitale francese. Martedì intanto in Assemblea capitolina ha promesso: quello di Roma sarà realizzato entro il 2025.
E però la domanda sorge spontanea: fino ad allora come si andrà avanti? Il sindaco in aula Giulio Cesare ha ammesso le difficoltà: “Non c’è dubbio che dopo l’incendio a Malagrotta diverse aree della città abbiano sofferto. Ancora adesso troppe strade sono rimaste sporche. Dal 15 al 20 giugno c’è stata l’interruzione di entrambi i tmb e abbiamo dovuto trovare una soluzione per 8.100 tonnellate di rifiuti a settimana, sia per il trattamento, sia per lo sbocco successivo”. Gualtieri ha in sostanza riconosciuto quello che le opposizioni (ma anche i romani) dicevano da giorni: non è bastata una settimana (e neppure due) dal rogo del Tmb di Malagrotta per tornare alla normalità.
Anche la Cgil, che è in rotta totale con il primo cittadino perché contraria al termovalorizzatore, è andata all’attacco, ma questa volta trovando buoni argomenti. Il segretario di Roma e Lazio Natale Di Cola ha accusato Gualtieri di aver preso la situazione sottogamba. “L’amministrazione non ha avuto il coraggio di dichiarare l’emergenza e di fare cose straordinarie”, ha detto.
“Bisognava trovare luoghi dove stoccare dalle 10 alle 20mila tonnellate di rifiuti per permettere alla città di non avere questa emergenza. Era politicamente difficile e bisognava chiedere aiuto all’esercito, ma era necessario perché ci vogliono decine di giorni per recuperare i rifiuti a terra. E invece – ha aggiunto il sindacalista – dall’amministrazione hanno detto che con i poteri straordinari si sarebbe risolto tutto in 15 giorni, la situazione dimostra che le cose non stavano così”. Sono anche beghe sindacali: Gualtieri chiede ai lavoratori della municipalizzata uno sforzo straordinario nella raccolta per migliorare la situazione.
Dal giorno dell’incendio, comunque, il sindaco ha agito in due modi. Da un lato ha ottenuto l’aumento dei conferimenti alla Rida Ambiente di Aprilia, che da due settimane sta ricevendo fino a 750 tonnellate di rifiuti romani al giorno (prima dell’incendio erano tra le 150 e le 200 tonnellate), dall’altro ha firmato un’ordinanza per aumentare i rifiuti che possono essere stoccati, per non più di 48 ore, nelle due aree di trasferenza a Saxa Rubra e Ponte Malnome, portando i quantitativi rispettivamente a 700 e 300 tonnellate massime.
Ma, lo dice la situazione della città, è evidente che i provvedimenti presi finora non siano stati sufficienti. Anche perché le aree scelte per le trasferenze non sono attrezzate, la spazzatura viene accumulata sull’asfalto, ma soprattutto le quantità non sono sufficienti. In queste ore si ragiona sull’ipotesi di far lavorare i Tmb di Ama a Rocca Cencia anche di notte, ma la vera soluzione sembra essere un’altra. Quella che i lavoratori di Ama del gruppo Lila chiedono al sindaco da giorni: aprire in emergenza il Tmb di Manlio Cerroni a Guidonia, anche solo per la trasferenza dei rifiuti. “Quello è un sito industriale, non le trasferenze che sono state attivate fino ad adesso”, dice Maurizio, lavoratore di Ama e rappresentante di Lila.
La decisione consentirebbe di togliere i rifiuti dalle strade e risolvere anche l’altro problema segnalato martedì in Assemblea capitolina da Gualtieri: portare oltre 700 tonnellate di rifiuti ad Aprilia, più lontana di Guidonia, crea continui imprevisti. Turni che saltano, mezzi che si rompono, tempi di trasporto troppo lunghi…
In Campidoglio, dunque, si lavora al dossier Guidonia, ma, dicono da palazzo Senatorio, ci sono ancora problemi di natura sia burocratica, sia logistica. Insomma, bisognerà ancora aspettare, ma il sindaco avrebbe ormai deciso. Intanto, i cumuli di spazzatura continuano a crescere.